La Convenzione Europea definisce il paesaggio come “un’area cosi come è percepita dalle persone, ecc.”. Ma la percezione, anche di un’area o “porzione di territorio”, è come noto un processo complesso, che coinvolge aspetti sia fisiologico-sensoriali sia culturali, peraltro inestricabilmente interconnessi. Le ‘immagini’ elaborate come schemi organizzativi del flusso percettivo, inoltre, sono frutto di un processo interattivo tra persone e ambiente non sostanzialmente dissimile dai processi interattivi di ‘creazione’ del paesaggio. In altre parole immaginazione e creazione di paesaggio sembrano intimamente legate. È quindi molto probabile che gli atti di manutenzione e costruzione – o distruzione - di un paesaggio locale siano in (buona) parte l’esito di un processo di immaginazione glocale costantemente rigenerantesi. Nel paper si sostiene pertanto la tesi che sia necessario per il pianificatore, specie se la sua azione è rivolta a favorire processi di tutela e valorizzazione del paesaggio, contribuire attivamente e specificamente al processo immaginativo suddetto. La tesi viene verificata in via preliminare illustrando le modalità di possibile inserzione di un approccio ‘visionario’ all’interno del processo, ancora embrionale, di co-pianificazione paesaggistica della regione Molise, con particolare riferimento al contributo che possono fornire, a determinate condizioni, alcune pratiche artistiche contemporanee.
De Bonis L., Porsia M. (2015), "Visioni e creazioni di paesaggio"
DE BONIS, Luciano;PORSIA, Michele
2015-01-01
Abstract
La Convenzione Europea definisce il paesaggio come “un’area cosi come è percepita dalle persone, ecc.”. Ma la percezione, anche di un’area o “porzione di territorio”, è come noto un processo complesso, che coinvolge aspetti sia fisiologico-sensoriali sia culturali, peraltro inestricabilmente interconnessi. Le ‘immagini’ elaborate come schemi organizzativi del flusso percettivo, inoltre, sono frutto di un processo interattivo tra persone e ambiente non sostanzialmente dissimile dai processi interattivi di ‘creazione’ del paesaggio. In altre parole immaginazione e creazione di paesaggio sembrano intimamente legate. È quindi molto probabile che gli atti di manutenzione e costruzione – o distruzione - di un paesaggio locale siano in (buona) parte l’esito di un processo di immaginazione glocale costantemente rigenerantesi. Nel paper si sostiene pertanto la tesi che sia necessario per il pianificatore, specie se la sua azione è rivolta a favorire processi di tutela e valorizzazione del paesaggio, contribuire attivamente e specificamente al processo immaginativo suddetto. La tesi viene verificata in via preliminare illustrando le modalità di possibile inserzione di un approccio ‘visionario’ all’interno del processo, ancora embrionale, di co-pianificazione paesaggistica della regione Molise, con particolare riferimento al contributo che possono fornire, a determinate condizioni, alcune pratiche artistiche contemporanee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.