Obiettivi. Obiettivo del lavoro è proporre una norma volontaria finalizzata a migliorare l’accessibilità relazionale delle organizzazioni e i rapporti con l’utenza esterna. L’aggettivazione posta al termine di accessibilità prende le distanze da concetti fisici o virtuali, richiamando l’attenzione sulla relazionalità. Metodologia. Inquadrato il concetto di accessibilità relazionale, si definiscono l’approccio e lo schema logico della norma attingendo ad approcci teorici manageriali e multidisciplinari. Da un punto di vista empirico, spunti utili sono stati tratti dall’ambito ambientale secondo una duplice prospettiva: dalle esperienze in tema, quindi da una prospettiva d’offerta; dal punto di vista degli utenti, per cogliere la prospettiva della domanda. Mettendo a sistema i contributi teorici e le risultanze empiriche, si definiscono lo schema logico ed alcune linee guida utili a migliorare l’accessibilità relazionale di differenti contesti organizzativi e settoriali. Risultati. La norma, nel perseguire il fine dell’accessibilità relazionale, può consentire alle organizzazioni di accrescere il loro valore sociale ed economico - in termini di vantaggi competitivi, immagine, rapporti con i soggetti esterni. Limiti della ricerca. Lo schema proposto presenta limiti connessi all’applicazione della norma che, definita a partire da una specifica realtà di utenza (minori) e di organizzazione (un parco naturale), è in corso di sperimentazione in altri contesti organizzativi al fine di verificarne la fungibilità. Implicazioni pratiche. La sua applicazione nelle diverse organizzazioni collegate alla gestione del patrimonio culturale potrebbe intensificare l’adozione di approcci manageriali. Originalità del lavoro. Il lavoro è originale nella metodologia e nello strumento, non essendovi a conoscenza degli Autori proposte simili.
Uno standard di accessibilità relazionale delle organizzazioni. Spunti di riflessione dalla fruizione del patrimonio naturale
PALMIERI, Nadia;FORLEO, Maria Bonaventura
2015-01-01
Abstract
Obiettivi. Obiettivo del lavoro è proporre una norma volontaria finalizzata a migliorare l’accessibilità relazionale delle organizzazioni e i rapporti con l’utenza esterna. L’aggettivazione posta al termine di accessibilità prende le distanze da concetti fisici o virtuali, richiamando l’attenzione sulla relazionalità. Metodologia. Inquadrato il concetto di accessibilità relazionale, si definiscono l’approccio e lo schema logico della norma attingendo ad approcci teorici manageriali e multidisciplinari. Da un punto di vista empirico, spunti utili sono stati tratti dall’ambito ambientale secondo una duplice prospettiva: dalle esperienze in tema, quindi da una prospettiva d’offerta; dal punto di vista degli utenti, per cogliere la prospettiva della domanda. Mettendo a sistema i contributi teorici e le risultanze empiriche, si definiscono lo schema logico ed alcune linee guida utili a migliorare l’accessibilità relazionale di differenti contesti organizzativi e settoriali. Risultati. La norma, nel perseguire il fine dell’accessibilità relazionale, può consentire alle organizzazioni di accrescere il loro valore sociale ed economico - in termini di vantaggi competitivi, immagine, rapporti con i soggetti esterni. Limiti della ricerca. Lo schema proposto presenta limiti connessi all’applicazione della norma che, definita a partire da una specifica realtà di utenza (minori) e di organizzazione (un parco naturale), è in corso di sperimentazione in altri contesti organizzativi al fine di verificarne la fungibilità. Implicazioni pratiche. La sua applicazione nelle diverse organizzazioni collegate alla gestione del patrimonio culturale potrebbe intensificare l’adozione di approcci manageriali. Originalità del lavoro. Il lavoro è originale nella metodologia e nello strumento, non essendovi a conoscenza degli Autori proposte simili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.