Il libro di Lorenzo Canova attraversa la densità degli enigmi di de Chirico attraverso il racconto di quattro viaggi che toccano i mari della conoscenza, dell'incertezza e del ritorno, le città della modernità e delle sue nuove inquietudini, le stazioni delle partenze e degli orologi sospesi tra i segni di un tempo immobile e lo scorrere inarrestabile del divenire. In una scrittura che unisce la narrazione all'interpretazione entriamo non solo nella pittura, ma anche nei testi letterari e teorici di de Chirico, nell'attualità delle loro radici classiche e arcaiche, nelle loro intuizioni anticipatrici e nelle loro premonizioni che hanno lasciato una traccia profonda e ancora viva nell'arte del Ventesimo e del Ventunesimo secolo. In questo limpido e complesso edificio formato da alcuni dei massimi capolavori dell'arte del Novecento si delineano dunque le fondamentali relazioni di de Chirico con il pensiero e le suggestioni liriche di Nietzsche, di Schopenhauer e di Weininger, con la poesia di Apollinaire e con l'opera dell'altro Dioscuro: il fratello di de Chirico, Alberto Savinio. Questi intrecci creano allora una trama di rimandi, un labirinto di suggestioni accompagnate dalla figura simbolica della melanconica Arianna, un incrocio di sentieri metafisici che si conclude nell'enigma delle rivelazioni che giungono improvvise dalle ombre che si illuminano tra le dune nel deserto e le rovine di un'antica città sul mare.

Nelle ombre lucenti di de Chirico

CANOVA, Lorenzo
2010-01-01

Abstract

Il libro di Lorenzo Canova attraversa la densità degli enigmi di de Chirico attraverso il racconto di quattro viaggi che toccano i mari della conoscenza, dell'incertezza e del ritorno, le città della modernità e delle sue nuove inquietudini, le stazioni delle partenze e degli orologi sospesi tra i segni di un tempo immobile e lo scorrere inarrestabile del divenire. In una scrittura che unisce la narrazione all'interpretazione entriamo non solo nella pittura, ma anche nei testi letterari e teorici di de Chirico, nell'attualità delle loro radici classiche e arcaiche, nelle loro intuizioni anticipatrici e nelle loro premonizioni che hanno lasciato una traccia profonda e ancora viva nell'arte del Ventesimo e del Ventunesimo secolo. In questo limpido e complesso edificio formato da alcuni dei massimi capolavori dell'arte del Novecento si delineano dunque le fondamentali relazioni di de Chirico con il pensiero e le suggestioni liriche di Nietzsche, di Schopenhauer e di Weininger, con la poesia di Apollinaire e con l'opera dell'altro Dioscuro: il fratello di de Chirico, Alberto Savinio. Questi intrecci creano allora una trama di rimandi, un labirinto di suggestioni accompagnate dalla figura simbolica della melanconica Arianna, un incrocio di sentieri metafisici che si conclude nell'enigma delle rivelazioni che giungono improvvise dalle ombre che si illuminano tra le dune nel deserto e le rovine di un'antica città sul mare.
2010
978-88-96121-25-2
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