Nell’ultimo quindicennio, la modificazione del rapporto fra mano pubblica e settore privato, si è evoluta dal mero obbligo costituzionale di garanzia della libertà di azione dei privati nel fornire servizi di assistenza sociale verso la costante richiesta delle soggettività del “privato-sociale” (tra cui anche quelle espressive dell’associazionismo religioso) allo svolgimento di queste attività nella veste di partecipazione al servizio pubblico. Ciò è avvenuto, fino ad oggi, anche con l'impiego da parte degli enti religiosi di significativi finanziamenti erogati dallo Stato. Il che, però, ha suscitato interrogativi e dubbi rispetto ad una neutrale ed efficiente gestione di fondamentali servizi di interesse collettivo.
Gli enti religiosi nella trasformazione dello Stato sociale
Parisi Marco
2004-01-01
Abstract
Nell’ultimo quindicennio, la modificazione del rapporto fra mano pubblica e settore privato, si è evoluta dal mero obbligo costituzionale di garanzia della libertà di azione dei privati nel fornire servizi di assistenza sociale verso la costante richiesta delle soggettività del “privato-sociale” (tra cui anche quelle espressive dell’associazionismo religioso) allo svolgimento di queste attività nella veste di partecipazione al servizio pubblico. Ciò è avvenuto, fino ad oggi, anche con l'impiego da parte degli enti religiosi di significativi finanziamenti erogati dallo Stato. Il che, però, ha suscitato interrogativi e dubbi rispetto ad una neutrale ed efficiente gestione di fondamentali servizi di interesse collettivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.