La violenza in televisione è un tema “caldo” che vive di contrapposizioni. C’è chi la condanna sempre e comunque, chi la assolve sostenendo che essa riflette semplicemente ciò che accade nella vita sociale e chi addirittura le assegna un positivo valore di liberazione e sfogo delle tendenze aggressive. C’è poi chi osserva che violenza e crudeltà sono presenti anche nelle tragedie greche, nei drammi di Shakespeare e nelle fiabe di Perrault e dei fratelli Grimm. Qual è allora la specificità della violenza televisiva? Ripercorrendo criticamente la letteratura scientifica sulla violenza nei media e riferendosi in particolare alla prograqmmazione televisiva italiana, il volume intende rispondere a questa domanda attraverso l'analisi delle forme che la violenza assume nei diversi generi televisivi; le motivazioni che spingono i creatori a produrre e distribuire programmi con contenuti violenti e i destinatari ad apprezzarli; gli effetti che la violenza televisiva può produrre sulla mentalità, le emozioni e i comportamenti degli spettatori. La tesi centrale è che accanto a una violenza “nella” televisione, vi sia una violenza “della” televisione, che non è appena la rappresentazione della violenza nel mondo reale, ma presenta caratteri propri e specifici: la violenza tiepida, la violenza-spettacolo, la violenza del monopolio della parola.

La violenza televisiva. Logiche, forme, effetti

GILI, Guido
2006-01-01

Abstract

La violenza in televisione è un tema “caldo” che vive di contrapposizioni. C’è chi la condanna sempre e comunque, chi la assolve sostenendo che essa riflette semplicemente ciò che accade nella vita sociale e chi addirittura le assegna un positivo valore di liberazione e sfogo delle tendenze aggressive. C’è poi chi osserva che violenza e crudeltà sono presenti anche nelle tragedie greche, nei drammi di Shakespeare e nelle fiabe di Perrault e dei fratelli Grimm. Qual è allora la specificità della violenza televisiva? Ripercorrendo criticamente la letteratura scientifica sulla violenza nei media e riferendosi in particolare alla prograqmmazione televisiva italiana, il volume intende rispondere a questa domanda attraverso l'analisi delle forme che la violenza assume nei diversi generi televisivi; le motivazioni che spingono i creatori a produrre e distribuire programmi con contenuti violenti e i destinatari ad apprezzarli; gli effetti che la violenza televisiva può produrre sulla mentalità, le emozioni e i comportamenti degli spettatori. La tesi centrale è che accanto a una violenza “nella” televisione, vi sia una violenza “della” televisione, che non è appena la rappresentazione della violenza nel mondo reale, ma presenta caratteri propri e specifici: la violenza tiepida, la violenza-spettacolo, la violenza del monopolio della parola.
2006
88-430-3707-2
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