Noto come avversario di Las Casas nella disputa di Valladolid, Juan Ginés de Sepúlveda (1489 o 1490? - 1573) sviluppa le sue idee attraverso un lungo percorso che coniuga naturalismo aristotelico e dottrina cattolica. E’ una figura di intellettuale e di polemista che ha relazioni dirette con i potenti dell’epoca, prima presso la corte romana, poi presso Carlo, imperatore e re di Spagna. Con strumenti intellettuali in parte nuovi affronta il rapporto tra il cristianesimo da un lato e il potere, le istituzioni, l’impiego della violenza dall’altro. Di qui le sue dottrine sulla compatibilità tra la fede e la professione delle armi, le sue tesi sulla guerra giusta e sulla condotta da tenere verso gli Indios, la sua teoria dello stato. Il suo tentativo di ricomporre una visione organica, che non ammette tensioni tra il messaggio evangelico e le istituzioni politiche e sociali, così come in quel tempo si propongono, passa attraverso lo scontro con le idee nuove elaborate da figure di prima grandezza: Erasmo da Rotterdam e Niccolò Machiavelli. In un’opera sua, del 1535, compare per la prima volta in un testo a stampa, l’accusa di”empietà” contro il Segretario fiorentino. Molte pagine di Sepúlveda, con la loro vis polemica e le loro intenzioni sottese, fanno percepire in maniera corposa e plastica il senso profondo delle sfide che si consumano in quella grande stagione, tanto straordinaria quanto tragica, della storia d’Europa e del mondo. Walter Ghia insegna Storia delle dottrine politiche presso l’ Università del Molise. Le sue ricerche si sono orientate negli anni lungo due linee di sviluppo: le ideologie e le teorie dello stato nazionale; i rapporti tra religione e politica nella prima età moderna. Tra i suoi lavori: Il pensiero politico di Francisco de Quevedo (Pisa, 1994); Nazioni ed Europa nell'età delle masse. Saggio sul pensiero politico di Ortega y Gasset (Pisa-Roma 1996). In tali scritti, come in diversi articoli e saggi recenti, si può cogliere una particolare presenza di figure ed aspetti della storia del pensiero politico in Spagna, tuttavia affrontati nel quadro della circolazione europea delle idee.
Tra Spagna, Italia e nuovo mondo: il pensiero politico di Juan Ginés de Sepulveda,con in appendice una sezione antologica di testi tradotti da F. A. Preziosi
GHIA, Gualtiero
2008-01-01
Abstract
Noto come avversario di Las Casas nella disputa di Valladolid, Juan Ginés de Sepúlveda (1489 o 1490? - 1573) sviluppa le sue idee attraverso un lungo percorso che coniuga naturalismo aristotelico e dottrina cattolica. E’ una figura di intellettuale e di polemista che ha relazioni dirette con i potenti dell’epoca, prima presso la corte romana, poi presso Carlo, imperatore e re di Spagna. Con strumenti intellettuali in parte nuovi affronta il rapporto tra il cristianesimo da un lato e il potere, le istituzioni, l’impiego della violenza dall’altro. Di qui le sue dottrine sulla compatibilità tra la fede e la professione delle armi, le sue tesi sulla guerra giusta e sulla condotta da tenere verso gli Indios, la sua teoria dello stato. Il suo tentativo di ricomporre una visione organica, che non ammette tensioni tra il messaggio evangelico e le istituzioni politiche e sociali, così come in quel tempo si propongono, passa attraverso lo scontro con le idee nuove elaborate da figure di prima grandezza: Erasmo da Rotterdam e Niccolò Machiavelli. In un’opera sua, del 1535, compare per la prima volta in un testo a stampa, l’accusa di”empietà” contro il Segretario fiorentino. Molte pagine di Sepúlveda, con la loro vis polemica e le loro intenzioni sottese, fanno percepire in maniera corposa e plastica il senso profondo delle sfide che si consumano in quella grande stagione, tanto straordinaria quanto tragica, della storia d’Europa e del mondo. Walter Ghia insegna Storia delle dottrine politiche presso l’ Università del Molise. Le sue ricerche si sono orientate negli anni lungo due linee di sviluppo: le ideologie e le teorie dello stato nazionale; i rapporti tra religione e politica nella prima età moderna. Tra i suoi lavori: Il pensiero politico di Francisco de Quevedo (Pisa, 1994); Nazioni ed Europa nell'età delle masse. Saggio sul pensiero politico di Ortega y Gasset (Pisa-Roma 1996). In tali scritti, come in diversi articoli e saggi recenti, si può cogliere una particolare presenza di figure ed aspetti della storia del pensiero politico in Spagna, tuttavia affrontati nel quadro della circolazione europea delle idee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.