Diritto e sentimenti. Il pensiero giuridico di Vilfredo Pareto

Al problema dei rapporti tra Pareto e il diritto i giuristi (come anche i filosofi e i sociologi) non hanno sinora dedicato particolare attenzione. Ciò è forse dipeso, almeno in parte, dal fatto che Pareto non riserva al discorso giuridico un’analisi sistematica, pur se non mancano nelle sue opere riflessioni sparse su tale tema. Il fenomeno giuridico non può tuttavia essere considerato come mero argomento per esemplificazioni funzionali al discorso sociologico generale elaborato da Pareto, costituendo invece materia peculiare e ricorrente della sua indagine. E questo non soltanto in ragione del fatto che il diritto è uno degli elementi del sistema sociale, ma anche perché, come si può dedurre dalla lettura dell’opera paretiana, il diritto è elemento eminente di tale sistema, manifestazione dei caratteri propri di una realtà storica e sociale – di quella dimensione intersoggettiva su cui si basa e di cui si nutre la socialità – segno e, insieme, condizione dell’equilibrio stesso del sistema sociale. La forma espositiva scelta da Pareto per illustrare il fenomeno giuridico è quella della trattazione apparentemente incidentale e divagatoria, ma dietro questo fondale espressivo vi è l’idea che il diritto costituisca un elemento strutturale della società, nel quale si colgono la vita stessa e il sentire profondo degli uomini che occupano lo spazio sociale e che in esso operano.