Questo studio intende oltrepassare, senza negarlo, il funzionalismo sociologico della complessità sistemica in direzione di una nuova – seppur radicata nella tradizione filosofica di derivazione idealistica – visione sistematica della complessità. Infatti, il passaggio sistemico al pensiero complesso non riesce a superare la binarietà della logica formale, ossia la rigida impostazione logico-epistemologica tipica del determinismo moderno. Ne consegue un irrisolto esito riduzionistico, rinvenibile in quel meccanicismo cibernetico, o neomeccanicismo, che pervade la complessità sistemicamente intesa, e in particolare la declinazione funzionalistico-strutturale di tale complessità. Di ciò sono sviluppate alcune implicazioni giuridiche: alla desoggettivazione tecnocratica insita nel proceduralismo giuridico formalistico e funzionalistico, cioè nelle emblematiche teorie di Kelsen e Luhmann, può adeguatamente rispondere solo un nuovo antropocentrismo tecnologico. In esso il diritto non si chiude più in un esclusivo autoriferimento sistemico, ma si apre anche alla dinamica di una interrelazionalità sistematica. Viene inoltre prospettata una esemplificazione giusfilosofica di questo oltrepassamento della ragione sistemica, in cui il diritto per principi ricomprende in sé e integra il diritto per regole, secondo una logica dialettica che, in quanto tale, non sia meramente formale e identitaria. Nell’Appendice è fornita una ulteriore applicazione esemplificativa di tale visione sistematica, in riferimento al tema filosofico-giuridico della corporeità.

Complessità e diritto. Oltre la ragione sistemica

TRONCARELLI, Barbara
2002-01-01

Abstract

Questo studio intende oltrepassare, senza negarlo, il funzionalismo sociologico della complessità sistemica in direzione di una nuova – seppur radicata nella tradizione filosofica di derivazione idealistica – visione sistematica della complessità. Infatti, il passaggio sistemico al pensiero complesso non riesce a superare la binarietà della logica formale, ossia la rigida impostazione logico-epistemologica tipica del determinismo moderno. Ne consegue un irrisolto esito riduzionistico, rinvenibile in quel meccanicismo cibernetico, o neomeccanicismo, che pervade la complessità sistemicamente intesa, e in particolare la declinazione funzionalistico-strutturale di tale complessità. Di ciò sono sviluppate alcune implicazioni giuridiche: alla desoggettivazione tecnocratica insita nel proceduralismo giuridico formalistico e funzionalistico, cioè nelle emblematiche teorie di Kelsen e Luhmann, può adeguatamente rispondere solo un nuovo antropocentrismo tecnologico. In esso il diritto non si chiude più in un esclusivo autoriferimento sistemico, ma si apre anche alla dinamica di una interrelazionalità sistematica. Viene inoltre prospettata una esemplificazione giusfilosofica di questo oltrepassamento della ragione sistemica, in cui il diritto per principi ricomprende in sé e integra il diritto per regole, secondo una logica dialettica che, in quanto tale, non sia meramente formale e identitaria. Nell’Appendice è fornita una ulteriore applicazione esemplificativa di tale visione sistematica, in riferimento al tema filosofico-giuridico della corporeità.
2002
8814100004
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