L’influsso futurista è stato fondamentale per l’arte (non solo italiana) dalla sua nascita fino a oggi nelle indagini dedicate ai nuovi materiali e al superamento della pittura e della scultura in senso tradizionale, elementi fondamentali che hanno accomunato composite esperienze artistiche. Il percorso di questa mostra si apre non a caso con un’opera di Giacomo Balla, uno dei massimi rappresentanti del gruppo futurista, antesignano delle ricerche aniconiche internazionali e grande precursore delle ricerche astratte sullo spazio, l’ambiente e la materia. Lo sconfinamento e l’apertura verso i territori della nuova arte diventano così un vero e proprio sistema costitutivo di ricerche che hanno trovato in Lucio Fontana uno dei massimi prosecutori e innovatori mondiali, sviluppando le intuizioni mediatiche del futurismo e la concezione di un’opera d’arte aperta a una nuova dimensione, alla relazione con lo spazio dello spettatore e della vita. Tutto ciò rappresenta anche un significativo punto di partenza per l’opera di Sandro Sanna e Roberto Almagno, quest’ultimo autore di una personale ricreazione della linea-forza, non retta ma sinuosa come nella declinazione di Balla, attento all’abolizione dell’oggetto scultura, all’unione tra l’infinito dello spazio e quello della psiche. Almagno, non a caso, è approdato così a una nuova costruzione “ambientale”, che ingloba e trasforma il concetto stesso di scultura e di installazione grazie all’innovativa visione “aperta” di una leggerezza incombente e totale. In modi diversi anche l’opera di Sandro Sanna si lega alle astrazioni di Balla nella sua visione geometrizzante, dinamica e installativa in cui la pittura appare quasi tentata di farsi scultura, di divenire presenza tridimensionale, di occupare lo spazio operando una totale scomposizione del dato visivo.

Segni dinamici di luce nera

CANOVA, Lorenzo
2011-01-01

Abstract

L’influsso futurista è stato fondamentale per l’arte (non solo italiana) dalla sua nascita fino a oggi nelle indagini dedicate ai nuovi materiali e al superamento della pittura e della scultura in senso tradizionale, elementi fondamentali che hanno accomunato composite esperienze artistiche. Il percorso di questa mostra si apre non a caso con un’opera di Giacomo Balla, uno dei massimi rappresentanti del gruppo futurista, antesignano delle ricerche aniconiche internazionali e grande precursore delle ricerche astratte sullo spazio, l’ambiente e la materia. Lo sconfinamento e l’apertura verso i territori della nuova arte diventano così un vero e proprio sistema costitutivo di ricerche che hanno trovato in Lucio Fontana uno dei massimi prosecutori e innovatori mondiali, sviluppando le intuizioni mediatiche del futurismo e la concezione di un’opera d’arte aperta a una nuova dimensione, alla relazione con lo spazio dello spettatore e della vita. Tutto ciò rappresenta anche un significativo punto di partenza per l’opera di Sandro Sanna e Roberto Almagno, quest’ultimo autore di una personale ricreazione della linea-forza, non retta ma sinuosa come nella declinazione di Balla, attento all’abolizione dell’oggetto scultura, all’unione tra l’infinito dello spazio e quello della psiche. Almagno, non a caso, è approdato così a una nuova costruzione “ambientale”, che ingloba e trasforma il concetto stesso di scultura e di installazione grazie all’innovativa visione “aperta” di una leggerezza incombente e totale. In modi diversi anche l’opera di Sandro Sanna si lega alle astrazioni di Balla nella sua visione geometrizzante, dinamica e installativa in cui la pittura appare quasi tentata di farsi scultura, di divenire presenza tridimensionale, di occupare lo spazio operando una totale scomposizione del dato visivo.
2011
9788836614936
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/17610
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