Tracing the genealogy of the Law and Literature movement, the first chapter summarizes the origins and development of the U.S. movement, placing it within the post-realist scenario, and the revolt against formalism, discussing the central contribution of Robert Cover, author of an essay that has radically changed the horizons and methods of constitutional interpretation in the United States. The second chapter develops the link between constitutionality and narrativity, expanding the horizons of the Basic Law as a representation of a text, or a norm, to interpret it as a phenomenon of collective narrative, the work of a range of actors, institutional and social of which lawyers are only but a part. The third chapter develops some topics related to translation, which is also a young discipline, and tied closely with the issues of law and literature. After summarizing some ideas that come from theoretical reflections on translation, I conclude with a call for a formation of a doctrine of the European constitution oriented by translation. The fourth chapter offers a meditation on the role of metaphors in language and legal experience, dealing with the contributions of linguists and philosophers on the role and function of metaphors. Noting the lack of attention given to the role of metaphors in Italian constitutional theory, the contribution discusses the reasons and calls for the development of a hermeneutic approach to the study of metaphors. After three theoretical essays oriented by the methodology of Law as Literature, the volume concludes with an exercise in Law in Literature, discussing some legal aspects that arise from the novel Bartleby, the Scrivener by Herman Melville, in particular the limits of the legalistic paradigm and the frustrations faced by the proceduralization of language facing the fall of equity.

Ripercorrendo la genealogia del movimento Law and Literature, il primo capitolo riassume le origini e lo sviluppo del movimento statunitense, situandolo all’interno dello scenario post-realista e della rivolta contro il formalismo, discutendo il contributo centrale dell’opera di Robert Cover, autore di un saggio che ha radicalmente mutato gli orizzonti e i metodi dell’interpretazione costituzionale del panorama statunitense. Il secondo capitolo sviluppa il nesso che lega la costituzionalità alla narratività, ampliando gli orizzonti della rappresentazione della legge fondamentale come di un testo, o di una norma, per interpretarla come un fenomeno narrativo collettivo, opera di una pluralità di soggetti, istituzionali e sociali, di cui i giuristi non sono che una parte. Il terzo capitolo sviluppa alcuni temi legati alla traduttologia, una disciplina anch’essa di nascita recente, e legata a filo doppio con i temi di diritto e letteratura. Dopo aver riassunto alcuni spunti che vengono dalle riflessioni teoriche sulla traduzione, concludo con un appello in favore di una formazione di una dottrina traduttologica della costituzione europea. Il quarto capitolo propone una meditazione sul ruolo delle metafore nel linguaggio e nell’esperienza giuridica, confrontandosi con i contributi dei linguisti e dei filosofi sul ruolo e sul funzionamento delle metafore. Constatando l’assenza di attenzione riservata al ruolo delle metafore nella scienza costituzionalistica italiana, il contributo ne discute le ragioni ed invoca lo sviluppo di un approccio ermeneutico allo studio delle metafore. Dopo un saggio genealogico e tre teorici, orientati verso la metodologia Law as Literature, il volume si conclude con un esercizio di Law in Literature, discutendo alcuni aspetti giuridici che emergono dal racconto Bartleby, lo scrivano di Herman Melville, in particolare i limiti del paradigma giuridico e le frustrazioni cui va incontro la proceduralizzazione del discorso formalistico di fronte al tramonto dell’equità.

COSTITUZIONE, COMPARAZIONE, NARRAZIONE. SAGGI DI DIRITTO E LETTERATURA

VESPAZIANI, Alberto
2012-01-01

Abstract

Tracing the genealogy of the Law and Literature movement, the first chapter summarizes the origins and development of the U.S. movement, placing it within the post-realist scenario, and the revolt against formalism, discussing the central contribution of Robert Cover, author of an essay that has radically changed the horizons and methods of constitutional interpretation in the United States. The second chapter develops the link between constitutionality and narrativity, expanding the horizons of the Basic Law as a representation of a text, or a norm, to interpret it as a phenomenon of collective narrative, the work of a range of actors, institutional and social of which lawyers are only but a part. The third chapter develops some topics related to translation, which is also a young discipline, and tied closely with the issues of law and literature. After summarizing some ideas that come from theoretical reflections on translation, I conclude with a call for a formation of a doctrine of the European constitution oriented by translation. The fourth chapter offers a meditation on the role of metaphors in language and legal experience, dealing with the contributions of linguists and philosophers on the role and function of metaphors. Noting the lack of attention given to the role of metaphors in Italian constitutional theory, the contribution discusses the reasons and calls for the development of a hermeneutic approach to the study of metaphors. After three theoretical essays oriented by the methodology of Law as Literature, the volume concludes with an exercise in Law in Literature, discussing some legal aspects that arise from the novel Bartleby, the Scrivener by Herman Melville, in particular the limits of the legalistic paradigm and the frustrations faced by the proceduralization of language facing the fall of equity.
2012
978-88-348-3793-1
Ripercorrendo la genealogia del movimento Law and Literature, il primo capitolo riassume le origini e lo sviluppo del movimento statunitense, situandolo all’interno dello scenario post-realista e della rivolta contro il formalismo, discutendo il contributo centrale dell’opera di Robert Cover, autore di un saggio che ha radicalmente mutato gli orizzonti e i metodi dell’interpretazione costituzionale del panorama statunitense. Il secondo capitolo sviluppa il nesso che lega la costituzionalità alla narratività, ampliando gli orizzonti della rappresentazione della legge fondamentale come di un testo, o di una norma, per interpretarla come un fenomeno narrativo collettivo, opera di una pluralità di soggetti, istituzionali e sociali, di cui i giuristi non sono che una parte. Il terzo capitolo sviluppa alcuni temi legati alla traduttologia, una disciplina anch’essa di nascita recente, e legata a filo doppio con i temi di diritto e letteratura. Dopo aver riassunto alcuni spunti che vengono dalle riflessioni teoriche sulla traduzione, concludo con un appello in favore di una formazione di una dottrina traduttologica della costituzione europea. Il quarto capitolo propone una meditazione sul ruolo delle metafore nel linguaggio e nell’esperienza giuridica, confrontandosi con i contributi dei linguisti e dei filosofi sul ruolo e sul funzionamento delle metafore. Constatando l’assenza di attenzione riservata al ruolo delle metafore nella scienza costituzionalistica italiana, il contributo ne discute le ragioni ed invoca lo sviluppo di un approccio ermeneutico allo studio delle metafore. Dopo un saggio genealogico e tre teorici, orientati verso la metodologia Law as Literature, il volume si conclude con un esercizio di Law in Literature, discutendo alcuni aspetti giuridici che emergono dal racconto Bartleby, lo scrivano di Herman Melville, in particolare i limiti del paradigma giuridico e le frustrazioni cui va incontro la proceduralizzazione del discorso formalistico di fronte al tramonto dell’equità.
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