Pompei, patrimonio dell'umanità UNESCO, è un unicum di edifici, monumenti, sculture, pitture e mosaici. I lapilli e le ceneri del 79 d.C. hanno contribuito a preservarne la testimonianza, offrendo un'opportunità unica per comprendere le abitudini quotidiane dell'epoca. A partire dalla seconda metà del Novecento sono stati avviati interventi di conservazione, campagne di scavo e restauri. Oggi il sito archeologico a cielo aperto deve affrontare sfide legate alla conservazione. In tale ottica, il nostro studio si propone di valutare l'efficacia di nuove malte additivate di biocidi per il consolidamento di murature e superfici in tufo a Pompei. Abbiamo condotto campagne di campionamento e analisi sui reperti utilizzando malte di tufo giallo, grigio e laterizi, standardizzate e pretrattate. Sono stati addizionati biocidi (Chlorothalonil e IPBC) a diverse concentrazioni per testare l'inibizione della microflora. I risultati hanno mostrato che l'IPBC, sebbene a dosi più basse, ha una maggiore efficacia biocida rispetto al Chlorothalonil. Tuttavia, l'IPBC alla concentrazione maggiore saggiata ha indotto una crescita microbica inaspettata con marcata pigmentazione rossa, evidenziando la sopravvivenza e lo sviluppo attivo di un particolare microrganismo. Tale risultato, per criteri di precauzione, ha suggerito l’esclusione dell’IPBC dal proseguimento dei test. La sperimentazione è comunque terminata in quanto il Chlorothalonil è stato ritirato dal commercio a causa delle nuove direttive UE. Infine, sono stati evidenziati rischi, limiti e alternative all’uso dei biocidi.
Nuove malte additivate con biocidi per il sito archeologico di Pompei. Quali rischi microbiologici?
Giancarlo Ranalli
Primo
;Claudio Caprari;Francesca Fantasma;Gabriella Saviano;
2025-01-01
Abstract
Pompei, patrimonio dell'umanità UNESCO, è un unicum di edifici, monumenti, sculture, pitture e mosaici. I lapilli e le ceneri del 79 d.C. hanno contribuito a preservarne la testimonianza, offrendo un'opportunità unica per comprendere le abitudini quotidiane dell'epoca. A partire dalla seconda metà del Novecento sono stati avviati interventi di conservazione, campagne di scavo e restauri. Oggi il sito archeologico a cielo aperto deve affrontare sfide legate alla conservazione. In tale ottica, il nostro studio si propone di valutare l'efficacia di nuove malte additivate di biocidi per il consolidamento di murature e superfici in tufo a Pompei. Abbiamo condotto campagne di campionamento e analisi sui reperti utilizzando malte di tufo giallo, grigio e laterizi, standardizzate e pretrattate. Sono stati addizionati biocidi (Chlorothalonil e IPBC) a diverse concentrazioni per testare l'inibizione della microflora. I risultati hanno mostrato che l'IPBC, sebbene a dosi più basse, ha una maggiore efficacia biocida rispetto al Chlorothalonil. Tuttavia, l'IPBC alla concentrazione maggiore saggiata ha indotto una crescita microbica inaspettata con marcata pigmentazione rossa, evidenziando la sopravvivenza e lo sviluppo attivo di un particolare microrganismo. Tale risultato, per criteri di precauzione, ha suggerito l’esclusione dell’IPBC dal proseguimento dei test. La sperimentazione è comunque terminata in quanto il Chlorothalonil è stato ritirato dal commercio a causa delle nuove direttive UE. Infine, sono stati evidenziati rischi, limiti e alternative all’uso dei biocidi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


