Le lenticchie, come le altre leguminose, rappresentano una cospicua fonte di proteine vegetali e rivestono, pertanto, un ruolo fondamentale nell’alimentazione umana. Tra le peculiarità di queste piante bisogna ricordare l’azoto fissazione che apporta notevoli quantità di azoto atmosferico nel terreno, migliorandone le caratteristiche e le disponibilità nutritive. Nonostante siano parte integrante delle antiche tradizioni culturali e culinarie dell’Italia centro-meridionale ed insulare, la loro coltivazione ha subito una notevole contrazione nell’ultimo quarantennio. Le cause responsabili del fenomeno possono essere individuate, tra le altre, nell’adozione negli ultimi decenni di ordinamenti colturali estremamente semplificati che hanno avvantaggiato le colture da reddito a scapito della buona pratica agricola. Questo lavoro ha lo scopo di riscoprire, promuovere ed incrementare la coltivazione delle lenticchie di Capracotta, autoctone della regione Molise, attraverso il miglioramento delle rese quali-quantitative. Il lavoro rientra in un progetto più ampio che si sta realizzando nella regione Molise (finanziato dall’ARSIAM) finalizzato: al recupero di specie autoctone del ricco germoplasma regionale, alla loro reintroduzione negli ordinamenti colturali e alla valorizzazione dei prodotti tipici che ne scaturiscono. Lo studio è stato svolto su una varietà autoctona di lenticchie proveniente dall’areale di Capracotta (IS) e in diversi ambienti molisani caratterizzati da un clima tipico dell’areale costiero, collinare e pedomontano. La varietà autoctona ha prodotto rese maggiori, rispetto ad una varietà commerciale, nei siti più interni dell’areale molisano. Inoltre, al contrario della commerciale, che ha evidenziato una produttività decrescente dal basso all’alto Molise, l’ecotipo Capracotta ha evidenziato produzioni migliori negli areali interni, molto spesso vicini alle caratteristiche pedo-climatiche di origine. Le differenti risposte all’ambiente di coltivazione in termini i resa quali-quantitativa, sviluppo della pianta e lunghezza del ciclo vegetativo confermano quanto evidenziato dalla analisi genetica che ha individuato l’ecotipo Capracotta differente da varietà commerciali usati come riferimento.
Effetto dell’ambiente di coltivazione su accrescimento e resa quali-quantitativa della lenticchia autoctona di Capracotta
DELFINE, Sebastiano;
2009-01-01
Abstract
Le lenticchie, come le altre leguminose, rappresentano una cospicua fonte di proteine vegetali e rivestono, pertanto, un ruolo fondamentale nell’alimentazione umana. Tra le peculiarità di queste piante bisogna ricordare l’azoto fissazione che apporta notevoli quantità di azoto atmosferico nel terreno, migliorandone le caratteristiche e le disponibilità nutritive. Nonostante siano parte integrante delle antiche tradizioni culturali e culinarie dell’Italia centro-meridionale ed insulare, la loro coltivazione ha subito una notevole contrazione nell’ultimo quarantennio. Le cause responsabili del fenomeno possono essere individuate, tra le altre, nell’adozione negli ultimi decenni di ordinamenti colturali estremamente semplificati che hanno avvantaggiato le colture da reddito a scapito della buona pratica agricola. Questo lavoro ha lo scopo di riscoprire, promuovere ed incrementare la coltivazione delle lenticchie di Capracotta, autoctone della regione Molise, attraverso il miglioramento delle rese quali-quantitative. Il lavoro rientra in un progetto più ampio che si sta realizzando nella regione Molise (finanziato dall’ARSIAM) finalizzato: al recupero di specie autoctone del ricco germoplasma regionale, alla loro reintroduzione negli ordinamenti colturali e alla valorizzazione dei prodotti tipici che ne scaturiscono. Lo studio è stato svolto su una varietà autoctona di lenticchie proveniente dall’areale di Capracotta (IS) e in diversi ambienti molisani caratterizzati da un clima tipico dell’areale costiero, collinare e pedomontano. La varietà autoctona ha prodotto rese maggiori, rispetto ad una varietà commerciale, nei siti più interni dell’areale molisano. Inoltre, al contrario della commerciale, che ha evidenziato una produttività decrescente dal basso all’alto Molise, l’ecotipo Capracotta ha evidenziato produzioni migliori negli areali interni, molto spesso vicini alle caratteristiche pedo-climatiche di origine. Le differenti risposte all’ambiente di coltivazione in termini i resa quali-quantitativa, sviluppo della pianta e lunghezza del ciclo vegetativo confermano quanto evidenziato dalla analisi genetica che ha individuato l’ecotipo Capracotta differente da varietà commerciali usati come riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.