L’intervento si propone di indagare il passaggio dalla rappresentazione della città antica, ancorata ai valori classici – che Carducci opera all’interno di Nella piazza di San Petronio – all’accettazione completa del paesaggio urbano della Modernità, sia dal punto di vista sintattico che semantico, in Alla stazione una mattina d’autunno. I due testi, pur appartenendo entrambi alle Odi Barbare, rappresentano due momenti opposti e liminari delle considerazioni del poeta circa il senso del tempo trascorso e la malinconia per un passato glorioso che non ritornerà. Il Carducci tenta ancora Nella piazza di San Petronio una descrizione classica della Bologna «turrita», rievocandone gli edifici romani e medievali e non lasciando spazio ad una scrittura moderna del paesaggio. In Alla stazione una mattina d’autunno, invece, l’amarezza del presente e la mestizia per la partenza di Lidia non lasciano più spazio alle rievocazioni consolatorie del passato eroico, ma convincono il poeta ad esprimere il tedio attraverso la traduzione moderna dell’immagine della stazione grigia e del treno, vero e proprio «mostro» di ferro.
Da «le moli de gli avi» a «l’empio mostro»: città antica e città moderna in Giosue Carducci
Eleonora Rimolo
2020-01-01
Abstract
L’intervento si propone di indagare il passaggio dalla rappresentazione della città antica, ancorata ai valori classici – che Carducci opera all’interno di Nella piazza di San Petronio – all’accettazione completa del paesaggio urbano della Modernità, sia dal punto di vista sintattico che semantico, in Alla stazione una mattina d’autunno. I due testi, pur appartenendo entrambi alle Odi Barbare, rappresentano due momenti opposti e liminari delle considerazioni del poeta circa il senso del tempo trascorso e la malinconia per un passato glorioso che non ritornerà. Il Carducci tenta ancora Nella piazza di San Petronio una descrizione classica della Bologna «turrita», rievocandone gli edifici romani e medievali e non lasciando spazio ad una scrittura moderna del paesaggio. In Alla stazione una mattina d’autunno, invece, l’amarezza del presente e la mestizia per la partenza di Lidia non lasciano più spazio alle rievocazioni consolatorie del passato eroico, ma convincono il poeta ad esprimere il tedio attraverso la traduzione moderna dell’immagine della stazione grigia e del treno, vero e proprio «mostro» di ferro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.