Negli ultimi due decenni, grazie a una revisione sistematica delle fonti scritte, all’analisi di vecchi scavi, stratigrafie e manufatti, e allo studio delle decorazioni pittoriche e musive, sono stati compiuti significativi progressi nella comprensione degli edifici di culto paleocristiani e altomedievali di Napoli. Tuttavia, il ricco patrimonio religioso della città, formatosi tra tarda antichità e medioevo, è spesso conosciuto solo attraverso studi datati e privi di indagini sistematiche. Per colmare queste lacune, è stato avviato il riesame delle testimonianze archeologiche, epigrafiche e decorative degli edifici superstiti, integrato con l’analisi di fonti scritte, talvolta inedite, e della letteratura erudita. Un caso particolarmente significativo è rappresentato dal cenobio di S. Severino, che, nei primi anni del X secolo, fu trasferito, insieme alle spoglie del santo eponimo, dalla sua originaria sede nel castrum Lucullanum all’interno della città. Qui, presso una chiesa situata nel vicus Missi, il nuovo monastero acquisì grande importanza, diventando, soprattutto dopo l’arrivo delle reliquie di S. Sossio, uno dei principali centri della spiritualità cittadina.

Dal castrum Lucullanum al vicus Missi: nuovi dati sul monastero napoletano di S. Severino fra tarda antichità e alto medioevo

Carlo Ebanista
;
2024-01-01

Abstract

Negli ultimi due decenni, grazie a una revisione sistematica delle fonti scritte, all’analisi di vecchi scavi, stratigrafie e manufatti, e allo studio delle decorazioni pittoriche e musive, sono stati compiuti significativi progressi nella comprensione degli edifici di culto paleocristiani e altomedievali di Napoli. Tuttavia, il ricco patrimonio religioso della città, formatosi tra tarda antichità e medioevo, è spesso conosciuto solo attraverso studi datati e privi di indagini sistematiche. Per colmare queste lacune, è stato avviato il riesame delle testimonianze archeologiche, epigrafiche e decorative degli edifici superstiti, integrato con l’analisi di fonti scritte, talvolta inedite, e della letteratura erudita. Un caso particolarmente significativo è rappresentato dal cenobio di S. Severino, che, nei primi anni del X secolo, fu trasferito, insieme alle spoglie del santo eponimo, dalla sua originaria sede nel castrum Lucullanum all’interno della città. Qui, presso una chiesa situata nel vicus Missi, il nuovo monastero acquisì grande importanza, diventando, soprattutto dopo l’arrivo delle reliquie di S. Sossio, uno dei principali centri della spiritualità cittadina.
2024
979-12-5995-103-8
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