Xylella fastidiosa Wells et al. è un batterio fitopatogeno polifago, con importanti ricadute economiche, trasmesso da insetti. La sottospecie Xy. f. pauca, rilevata in Puglia nel 2013, è responsabile della "Sindrome del declino rapido dell'olivo" (OQDS, Olive quick decline syndrome). Philaenus spumarius L., la "sputacchina media", è il principale vettore di X. fastidiosa ed il suo controllo è strategico per limitare la trasmissione della malattia. Il controllo di P. spumarius è basato su una combinazione di mezzi agronomici e chimici, sebbene questi ultimi risultino dannosi per l’ambiente e, in particolare, per gli insetti pronubi. I funghi sono tra i microrganismi più utilizzati nel controllo biologico e, in virtù della loro modalità di azione, hanno grandi potenzialità per la gestione dei fitofagi. I funghi entomopatogeni potrebbero trovare una valida applicazione in strategie ecocompatibili per la prevenzione della diffusione dell'OQDS. Poiché specie appartenenti ai generi Beauveria, Metarhizium e Lecanicillium sono già impiegate nel controllo biologico, sono state saggiate le potenzialità degli isolati B. bassiana (Balsamo-Crivelli) Vuillemin SGB7004, M. anisopliae (Metchnikoff) Sorokin SGB1K e L. lecanii (Zimm.) Zare & Gams SGB4711 per il controllo di ninfe e adulti di P. spumarius. I biosaggi di entomopatogenicità su P. spumarius sono stati condotti utilizzando colture fungine polverulente (CFP) e sospensioni conidiche (SC) degli isolati sopracitati. La valutazione dell'entomopatogenicità è stata effettuata iniettando sospensioni da CFP nella spuma o immergendo per dieci secondi le ninfe e gli adulti in sospensioni da CFP e SC. Le CFP iniettate nella spuma non hanno causato mortalità. Al contrario, gli isolati saggiati per immersione (CFP e SC) hanno ridotto la sopravvivenza di ninfe e adulti in modo tempo- e dose-dipendente. In particolare, i primi due isolati hanno devitalizzato le ninfe a 24h dal trattamento, mentre l'effetto di L. lecanii CFP è stato osservato solo dopo 48h. Per tutti i funghi saggiati (CFP e SC) il punto di fine osservazione (endpoint) per le ninfe è stato fissato a 72h dal trattamento. Per quanto riguarda gli adulti, le CFP di B. bassiana SGB7004 (1,1x10^8 UFC/ml) e M. anisopliae SGB1K (1,9x10^6 UFC/ml) hanno provocato una mortalità rispettivamente del 46,7% entro 96h e del 56,7% entro 120h (endpoint). Al termine del biosaggio per immersione con ninfe e adulti, la crescita di micelio fungino è stata osservata sul 38,5%, 37,0% e 61,5% degli adulti trattati con B. bassiana SGB7004 (2,3 x 10^8 UFC/ml), M. anisopliae SGB1K (3,8 x 10^6 UFC/ml) e L. lecanii SGB4711 (5,4 x 10^8 UFC/ml), rispettivamente. Nel complesso, i risultati suggeriscono che l'effetto entomopatogeno dei funghi saggiati contro P. spumarius sia dovuto principalmente alla produzione di composti bioattivi, probabilmente disattivati dalle condizioni interne alla spuma. Concludendo, gli isolati saggiati hanno dimostrato una buona attività entomopatogena utilizzabile in strategie efficaci e a basso impatto ambientale nel controllo di P. spumarius.

Potenzialità di isolati di Beauveria bassiana, Metarhizium anisopliae e Lecanicillium lecanii nel controllo di Philaenus spumarius, vettore di Xylella fastidiosa

Ganassi S.;Di Domenico C.;Di Criscio D.;De Cristofaro A.
2023-01-01

Abstract

Xylella fastidiosa Wells et al. è un batterio fitopatogeno polifago, con importanti ricadute economiche, trasmesso da insetti. La sottospecie Xy. f. pauca, rilevata in Puglia nel 2013, è responsabile della "Sindrome del declino rapido dell'olivo" (OQDS, Olive quick decline syndrome). Philaenus spumarius L., la "sputacchina media", è il principale vettore di X. fastidiosa ed il suo controllo è strategico per limitare la trasmissione della malattia. Il controllo di P. spumarius è basato su una combinazione di mezzi agronomici e chimici, sebbene questi ultimi risultino dannosi per l’ambiente e, in particolare, per gli insetti pronubi. I funghi sono tra i microrganismi più utilizzati nel controllo biologico e, in virtù della loro modalità di azione, hanno grandi potenzialità per la gestione dei fitofagi. I funghi entomopatogeni potrebbero trovare una valida applicazione in strategie ecocompatibili per la prevenzione della diffusione dell'OQDS. Poiché specie appartenenti ai generi Beauveria, Metarhizium e Lecanicillium sono già impiegate nel controllo biologico, sono state saggiate le potenzialità degli isolati B. bassiana (Balsamo-Crivelli) Vuillemin SGB7004, M. anisopliae (Metchnikoff) Sorokin SGB1K e L. lecanii (Zimm.) Zare & Gams SGB4711 per il controllo di ninfe e adulti di P. spumarius. I biosaggi di entomopatogenicità su P. spumarius sono stati condotti utilizzando colture fungine polverulente (CFP) e sospensioni conidiche (SC) degli isolati sopracitati. La valutazione dell'entomopatogenicità è stata effettuata iniettando sospensioni da CFP nella spuma o immergendo per dieci secondi le ninfe e gli adulti in sospensioni da CFP e SC. Le CFP iniettate nella spuma non hanno causato mortalità. Al contrario, gli isolati saggiati per immersione (CFP e SC) hanno ridotto la sopravvivenza di ninfe e adulti in modo tempo- e dose-dipendente. In particolare, i primi due isolati hanno devitalizzato le ninfe a 24h dal trattamento, mentre l'effetto di L. lecanii CFP è stato osservato solo dopo 48h. Per tutti i funghi saggiati (CFP e SC) il punto di fine osservazione (endpoint) per le ninfe è stato fissato a 72h dal trattamento. Per quanto riguarda gli adulti, le CFP di B. bassiana SGB7004 (1,1x10^8 UFC/ml) e M. anisopliae SGB1K (1,9x10^6 UFC/ml) hanno provocato una mortalità rispettivamente del 46,7% entro 96h e del 56,7% entro 120h (endpoint). Al termine del biosaggio per immersione con ninfe e adulti, la crescita di micelio fungino è stata osservata sul 38,5%, 37,0% e 61,5% degli adulti trattati con B. bassiana SGB7004 (2,3 x 10^8 UFC/ml), M. anisopliae SGB1K (3,8 x 10^6 UFC/ml) e L. lecanii SGB4711 (5,4 x 10^8 UFC/ml), rispettivamente. Nel complesso, i risultati suggeriscono che l'effetto entomopatogeno dei funghi saggiati contro P. spumarius sia dovuto principalmente alla produzione di composti bioattivi, probabilmente disattivati dalle condizioni interne alla spuma. Concludendo, gli isolati saggiati hanno dimostrato una buona attività entomopatogena utilizzabile in strategie efficaci e a basso impatto ambientale nel controllo di P. spumarius.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/139811
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