Il presente lavoro analizza uno dei procedimenti ermeneutici piú discussi nelle trattazioni dottrinali e teorico-generali sull'interpretazione: l'analogia legis. Di tale metodo (variamente inteso nel tempo e volto ad affascinare una folta schiera di giuristi intenti a vagliarne l'impiego quale forma di giustificazione giuridica con la quale «sopperire alle eventuali insufficienze o deficienze di previsione legislativa») è posto in luce non soltanto una chiarificazione teorica variamente operata dalla piú autorevole dottrina ma, soprattutto, l'incidenza pratica della stessa. A tal riguardo, l'esame di talune piú specifiche decisioni della Corte costituzionale, nei suoi primi cinquant'anni di attività, contribuiscono a arricchire la riflessione su tale canone ermeneutico, volgendo l'attenzione: a) sull'implicita attuazione di tale procedimento «logico» della tecnica giuridica (di frequente applicato senza menzione); b) sulla meritevolezza dell'estensione operata nei giudizi di costituzionalità (là dove il Giudice delle leggi dispone l'estensione della norma senza trasmodare nel procedimento analogico); c) sull'estensione analogica in funzione adeguatrice operata dalla Corte (estensione che sarà disposta con una pronuncia di incostituzionalità soltanto là dove si intenda garantire una forza legale vincolante per tutti, ben potendo, negli altri casi, operare anche senza l'intervento del Giudice delle leggi, incoraggiando il c.d. controllo diffuso in sede di giurisdizione normale).

Analogia implicita e «meritevolezza dell’estensione» nel giudizio di costituzionalità

TULLIO, Loredana
2006-01-01

Abstract

Il presente lavoro analizza uno dei procedimenti ermeneutici piú discussi nelle trattazioni dottrinali e teorico-generali sull'interpretazione: l'analogia legis. Di tale metodo (variamente inteso nel tempo e volto ad affascinare una folta schiera di giuristi intenti a vagliarne l'impiego quale forma di giustificazione giuridica con la quale «sopperire alle eventuali insufficienze o deficienze di previsione legislativa») è posto in luce non soltanto una chiarificazione teorica variamente operata dalla piú autorevole dottrina ma, soprattutto, l'incidenza pratica della stessa. A tal riguardo, l'esame di talune piú specifiche decisioni della Corte costituzionale, nei suoi primi cinquant'anni di attività, contribuiscono a arricchire la riflessione su tale canone ermeneutico, volgendo l'attenzione: a) sull'implicita attuazione di tale procedimento «logico» della tecnica giuridica (di frequente applicato senza menzione); b) sulla meritevolezza dell'estensione operata nei giudizi di costituzionalità (là dove il Giudice delle leggi dispone l'estensione della norma senza trasmodare nel procedimento analogico); c) sull'estensione analogica in funzione adeguatrice operata dalla Corte (estensione che sarà disposta con una pronuncia di incostituzionalità soltanto là dove si intenda garantire una forza legale vincolante per tutti, ben potendo, negli altri casi, operare anche senza l'intervento del Giudice delle leggi, incoraggiando il c.d. controllo diffuso in sede di giurisdizione normale).
2006
88-495-1279-1
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