L’interpretazione del diritto viene contrapposta all’interpretazione della legge. L’attività del giurista risalta come attività più complessa di quella che riguarda la comprensione della sola legge dello Stato. L’oggetto dell’interpretazione del diritto riguarda infatti tanto le leggi dello Stato, quanto volontà delle amministrazioni, quanto lo studio e l’approfondimento dei principi che non sono solo quelli derivati dalle Legge o dalle politiche governative, ma anche quelli derivati dai valori della libertà, dell’uguaglianza e della persona, intesi anche come diritti umani. In tal senso l’interpretazione per il giurista si pone sempre più come metodologia giuridico-ermeneutica cioè considerazione e valutazione della sussistenza della capacità di una precomprensione critica del soggetto interpretante e di una circolarità ermeneutica, ovvero del rapporto tra soggetto giudicante e soggetto giudicato, quale rilevanza degli effetti dell’atto giuridico sulla collettività umana. L’interpretazione di un atto giuridico carente di precomprensione critica e circolarità ermeneutica è operazione da considerarsi invalida dal punto di vista tanto dei principi quanto delle leggi scritte, quanto delle politiche governative e amministrative degli organi statuali. L’ermeneutica giuridica, quale metodologia interpretativa, si propone come ausiliaria se non come sussidiaria all’interpretazione logico-analitica tradizionale e alle teorie interpretative dell’argomentazione giuridica. Si pone come ermeneutica correttiva possibile da parte delle Corti superiori rispetto alle Corti di grado minore.
Interpretazione giuridica
PETRILLO, Francesco
2007-01-01
Abstract
L’interpretazione del diritto viene contrapposta all’interpretazione della legge. L’attività del giurista risalta come attività più complessa di quella che riguarda la comprensione della sola legge dello Stato. L’oggetto dell’interpretazione del diritto riguarda infatti tanto le leggi dello Stato, quanto volontà delle amministrazioni, quanto lo studio e l’approfondimento dei principi che non sono solo quelli derivati dalle Legge o dalle politiche governative, ma anche quelli derivati dai valori della libertà, dell’uguaglianza e della persona, intesi anche come diritti umani. In tal senso l’interpretazione per il giurista si pone sempre più come metodologia giuridico-ermeneutica cioè considerazione e valutazione della sussistenza della capacità di una precomprensione critica del soggetto interpretante e di una circolarità ermeneutica, ovvero del rapporto tra soggetto giudicante e soggetto giudicato, quale rilevanza degli effetti dell’atto giuridico sulla collettività umana. L’interpretazione di un atto giuridico carente di precomprensione critica e circolarità ermeneutica è operazione da considerarsi invalida dal punto di vista tanto dei principi quanto delle leggi scritte, quanto delle politiche governative e amministrative degli organi statuali. L’ermeneutica giuridica, quale metodologia interpretativa, si propone come ausiliaria se non come sussidiaria all’interpretazione logico-analitica tradizionale e alle teorie interpretative dell’argomentazione giuridica. Si pone come ermeneutica correttiva possibile da parte delle Corti superiori rispetto alle Corti di grado minore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.