Lo sguardo politico dei grandi narratori

Sono conservate più informazioni politiche, economiche e sociali in una sola pagina di un classico della letteratura che in tutti i trattati di scienze sociali che siano mai stati pubblicati. È nata da questa considerazione l’idea di pubblicare una serie di brevi saggi dedicati al rapporto tra letteratura e politica, assumendo come punti di riferimento alcuni autori classici della letteratura contemporanea. Abbiamo inteso presentare la letteratura come strumento di conoscenza, poiché l’arte e la letteratura sono esse stesse conoscenza, in quanto rappresentazioni della realtà ottenuta non attraverso il ricorso a strumenti analitici – così come avviene nella scienza – ma ad opera di “mezzi sintetici”. Grazie all’arte e alla letteratura possiamo conoscere il mondo reale, ossia un insieme di tipi di uomini, di rapporti tra uomini, di idee e di ideali, talvolta meschini altre volte grandiosi, mostrando crudeltà o bontà; afferriamo le situazioni sociali attraverso la “costruzione di mondi possibili” che ci persuadono per il realismo che essi esprimono ovvero che ci consentono di comprendere la realtà, una volta messa “in contrasto con mondi di fantasia”