La ricerca che viene presentata nasce dalla consapevolezza dell’importanza di una discussione informata sugli scopi e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, nel più vasto contesto europeo. La ricerca, curata dal Centre for Media and Communication Studies dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma, ha preso in esame le caratteristiche del servizio pubblico in 29 paesi (28 UE, più Svizzera). Lo scopo è ricostruire una mappa delle caratteristiche del servizio pubblico radiotelevisivo in Europa, gli aspetti comuni e quelli su cui si registrano significative diversità, le prospettive evolutive e i principali nodi del dibattito sul ruolo attuale e futuro di questa istituzione. In particolare la ricerca ha preso in considerazione: a) le “missioni” dei servizi pubblici televisivi dei diversi paesi e gli obiettivi e i valori che li ispirano, così come sono definiti nelle leggi e nei documenti di riferimento fondamentali ; b) il sistema di finanziamento (canone, pubblicità, trasferimento dal gettito fiscale, vendita di prodotti, etc.); c) il canone (se c’è, da dove deriva, cosa copre, quali media e attività finanzia, etc.); d) le nomine (con quale sistema e da quale autorità vengono nominati gli organi direttivi); e) il controllo (da chi è esercitato, se c’è un’autorità regolatoria e che natura ha, qual è il suo grado di indipendenza dal potere politico); f) il sistema digitale (quali i livelli e i modelli di sviluppo della digitalizzazione nei vari paesi europei); g) l’articolazione dei media e dei canali che rientrano all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo (televisione, radio, internet, etc.); h) la presenza di canali dedicati a minoranze etniche, linguistiche e culturali. Tutto ciò consente di comprendere e “collocare” meglio i caratteri specifici della situazione italiana e di offrire elementi di conoscenza, argomenti e proposte per il dibattito in corso nel nostro paese anche in vista del prossimo appuntamento del 2016 quando scadrà la convenzione ventennale tra lo Stato italiano e la concessionaria Rai che assegna in esclusiva a quest’ultima l’esercizio del servizio pubblico radiotelevisivo. A tal fine è importante allargare gli elementi di conoscenza dello scenario europeo attuale e le diverse prospettive che si confrontano e si scontrano su ciò che il servizio pubblico può e deve essere in un contesto sociale, culturale e tecnologico ormai profondamente mutato rispetto a quello che vide la nascita e il rafforzamento delle diverse esperienze di servizio pubblico nel nostro continente.

Prefazione: Ragioni, problemi e prospettive del servizio pubblico in Europa e in Italia

GILI, Guido
2014-01-01

Abstract

La ricerca che viene presentata nasce dalla consapevolezza dell’importanza di una discussione informata sugli scopi e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia, nel più vasto contesto europeo. La ricerca, curata dal Centre for Media and Communication Studies dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma, ha preso in esame le caratteristiche del servizio pubblico in 29 paesi (28 UE, più Svizzera). Lo scopo è ricostruire una mappa delle caratteristiche del servizio pubblico radiotelevisivo in Europa, gli aspetti comuni e quelli su cui si registrano significative diversità, le prospettive evolutive e i principali nodi del dibattito sul ruolo attuale e futuro di questa istituzione. In particolare la ricerca ha preso in considerazione: a) le “missioni” dei servizi pubblici televisivi dei diversi paesi e gli obiettivi e i valori che li ispirano, così come sono definiti nelle leggi e nei documenti di riferimento fondamentali ; b) il sistema di finanziamento (canone, pubblicità, trasferimento dal gettito fiscale, vendita di prodotti, etc.); c) il canone (se c’è, da dove deriva, cosa copre, quali media e attività finanzia, etc.); d) le nomine (con quale sistema e da quale autorità vengono nominati gli organi direttivi); e) il controllo (da chi è esercitato, se c’è un’autorità regolatoria e che natura ha, qual è il suo grado di indipendenza dal potere politico); f) il sistema digitale (quali i livelli e i modelli di sviluppo della digitalizzazione nei vari paesi europei); g) l’articolazione dei media e dei canali che rientrano all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo (televisione, radio, internet, etc.); h) la presenza di canali dedicati a minoranze etniche, linguistiche e culturali. Tutto ciò consente di comprendere e “collocare” meglio i caratteri specifici della situazione italiana e di offrire elementi di conoscenza, argomenti e proposte per il dibattito in corso nel nostro paese anche in vista del prossimo appuntamento del 2016 quando scadrà la convenzione ventennale tra lo Stato italiano e la concessionaria Rai che assegna in esclusiva a quest’ultima l’esercizio del servizio pubblico radiotelevisivo. A tal fine è importante allargare gli elementi di conoscenza dello scenario europeo attuale e le diverse prospettive che si confrontano e si scontrano su ciò che il servizio pubblico può e deve essere in un contesto sociale, culturale e tecnologico ormai profondamente mutato rispetto a quello che vide la nascita e il rafforzamento delle diverse esperienze di servizio pubblico nel nostro continente.
2014
978-88-97793-08-3
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