Negli ultimi decenni un nuovo filone di studi sull’infanzia ha criticato le tradizionali teorie della socializzazione le quali avrebbero descritto i bambini come dei protagonisti silenziosi (cultura dell’infanzia). In polemica con tale filone di studi, il nuovo paradigma dell’infanzia si propone di considerare i bambini come soggetti attivi della socializzazione in grado di elaborare delle culture dei pari autonome rispetto a quella degli adulti (culture dei bambini). Il contributo mette a confronto entrambe le prospettive focalizzando l’attenzione sull’emergere della soggettività del fanciullo, cercando di individuare quali siano i presupposti che permettono di rilevare l’esistenza di una soggettività autonoma. Pur riconoscendo l’importante contributo che l’approccio delle culture dei bambini ha fornito alla teoria della socializzazione, il saggio ne discute il principale limite imputabile ad una visione riduzionistica dell’agire sociale, in cui la persona è ultimamente una “creatura della società”. Nelle conclusioni, si delinea una ipotesi alternativa, basata sugli assunti epistemologici del realismo sociale che, a partire da una concezione stratificata dell’essere umano, permetterebbe di fondare la soggettività del bambino.

Cultura dell’infanzia e culture dei bambini. Identità e processi di socializzazione nella società contemporanea

FERRUCCI, Fabio
2008-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni un nuovo filone di studi sull’infanzia ha criticato le tradizionali teorie della socializzazione le quali avrebbero descritto i bambini come dei protagonisti silenziosi (cultura dell’infanzia). In polemica con tale filone di studi, il nuovo paradigma dell’infanzia si propone di considerare i bambini come soggetti attivi della socializzazione in grado di elaborare delle culture dei pari autonome rispetto a quella degli adulti (culture dei bambini). Il contributo mette a confronto entrambe le prospettive focalizzando l’attenzione sull’emergere della soggettività del fanciullo, cercando di individuare quali siano i presupposti che permettono di rilevare l’esistenza di una soggettività autonoma. Pur riconoscendo l’importante contributo che l’approccio delle culture dei bambini ha fornito alla teoria della socializzazione, il saggio ne discute il principale limite imputabile ad una visione riduzionistica dell’agire sociale, in cui la persona è ultimamente una “creatura della società”. Nelle conclusioni, si delinea una ipotesi alternativa, basata sugli assunti epistemologici del realismo sociale che, a partire da una concezione stratificata dell’essere umano, permetterebbe di fondare la soggettività del bambino.
2008
978-88-6274-094-4
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