L’annegamento, pur riconoscendo quale fattore etiologico principale un mezzo liquido, rappresenta una sindrome a patogenesi complessa in cui la morte non si verifica solo per l’asfissia determinata dalla penetrazione del liquido annegante nelle vie aeree ovvero dall’ostacolo meccanico agli scambi respiratori, bensì talora anche per il concorrere di altri fattori di danno, diversi (emodinamici, umorali, chimico-fisici) e forse non ancora identificati. Il presente capitolo considera assieme all’annegamento le cosiddette morti nell’acqua e gli incidenti subacquei a diversa eziopatogenesi (naturale e/o traumatica). Tutti questi casi pongono il patologo forense nella necessità di operare una complessa diagnosi medico- legale che deve, a nostro avviso, necessariamente considerare tutti i possibili meccanismi di reattività dell’organismo immerso nel mezzo liquido ed impongono la esecuzione di una indagine autoptica completa, sulla base di precisi protocolli, corredata da esami di laboratorio. Ciascun caso di sospetto annegamento può presentare reperti incompleti o abnormi giustificabili dalle circostanze, dai fattori ambientali e dallo stato preesistente organo-funzionale della vittima. Peraltro, sebbene l’annegamento rappresenti l’eventualità più frequente, il rinvenimento di un cadavere in acqua o in prossimità di ambienti acquatici si correla ad un ambito estremamente ampio di possibili scenari verso cui indirizzare conseguentemente le indagini. La diagnosi medico-legale deve emergere perciò dalla attenta e convergente interpretazione dei dati forniti dall’esame esterno, dalle operazioni settorie e dalle successive indagini istologiche e di laboratorio. Questa interpretazione sarà tanto più agevole quanto meglio si conoscano e si abbiano presenti gli effetti che possono derivare dalle interferenze reciproche di tutti i fattori in causa. È l’esito di una completa indagine medico-legale che permette al consulente di prospettare la definizione più esauriente del caso, di determinare se l’elemento liquido sia stato causa diretta o indiretta dell’exitus e la natura suicidiaria, omicidiara o accidentale dell’evento
L'annegamento e la morte nell’acqua
CAMPOBASSO, Carlo Pietro
2009-01-01
Abstract
L’annegamento, pur riconoscendo quale fattore etiologico principale un mezzo liquido, rappresenta una sindrome a patogenesi complessa in cui la morte non si verifica solo per l’asfissia determinata dalla penetrazione del liquido annegante nelle vie aeree ovvero dall’ostacolo meccanico agli scambi respiratori, bensì talora anche per il concorrere di altri fattori di danno, diversi (emodinamici, umorali, chimico-fisici) e forse non ancora identificati. Il presente capitolo considera assieme all’annegamento le cosiddette morti nell’acqua e gli incidenti subacquei a diversa eziopatogenesi (naturale e/o traumatica). Tutti questi casi pongono il patologo forense nella necessità di operare una complessa diagnosi medico- legale che deve, a nostro avviso, necessariamente considerare tutti i possibili meccanismi di reattività dell’organismo immerso nel mezzo liquido ed impongono la esecuzione di una indagine autoptica completa, sulla base di precisi protocolli, corredata da esami di laboratorio. Ciascun caso di sospetto annegamento può presentare reperti incompleti o abnormi giustificabili dalle circostanze, dai fattori ambientali e dallo stato preesistente organo-funzionale della vittima. Peraltro, sebbene l’annegamento rappresenti l’eventualità più frequente, il rinvenimento di un cadavere in acqua o in prossimità di ambienti acquatici si correla ad un ambito estremamente ampio di possibili scenari verso cui indirizzare conseguentemente le indagini. La diagnosi medico-legale deve emergere perciò dalla attenta e convergente interpretazione dei dati forniti dall’esame esterno, dalle operazioni settorie e dalle successive indagini istologiche e di laboratorio. Questa interpretazione sarà tanto più agevole quanto meglio si conoscano e si abbiano presenti gli effetti che possono derivare dalle interferenze reciproche di tutti i fattori in causa. È l’esito di una completa indagine medico-legale che permette al consulente di prospettare la definizione più esauriente del caso, di determinare se l’elemento liquido sia stato causa diretta o indiretta dell’exitus e la natura suicidiaria, omicidiara o accidentale dell’eventoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.