Il lavoro illustra le prime evidenze di carattere socio-economico derivanti dal progetto Life Nat.Sal.Mo che è in corso di svolgimento in due importanti bacini fluviali della regione Molise (fiumi Biferno e Volturno), nei quali si stanno sperimentando pratiche di recupero e conservazione di popolazioni autoctone di trota mediterranea (Salmo macrostigma), fortemente ridimensionate negli ultimi anni dalla presenza di una specie alloctona di origine nord-europea (Salmo trutta) particolarmente invasiva, la cui introduzione è dovuta ad un improvvido tentativo di miglioramento della capacità di pesca dei due fiumi in oggetto. Da qualche anno la pervasività di tale specie ha destato un certo allarme tra gli attori sociali e territoriali maggiormente sensibili e consapevoli delle conseguenze della perdita di biodiversità, quali le associazioni ambientaliste e di promozione locale, nonché tra le stesse organizzazioni di pesca sportiva, che registrano da tempo il progressivo deterioramento degli habitat fluviali, con inevitabili implicazioni sulla biodiversità (introgressione genetica e perdita degli habitat naturali). Al di là dell’intrinseco indirizzo naturalistico del progetto, lo stesso è stato rivolto anche all’approfondimento delle questioni che attengono alle inevitabili conflittualità tra i diversi attori e/o tra le comunità che mostrano espliciti (o impliciti) interessi nella conservazione degli habitat fluviali, di cui il presente lavoro propone i primi risultati. A tale aspetto è collegata la valutazione dell’impatto economico e sociale delle attività del progetto, concentrate soprattutto in contesti rurali fragili e fortemente colpiti da problemi di spopolamento, il cui contenimento necessiterebbe di azioni finalizzate alla rigenerazione economica degli stessi, che potrebbero essere utilmente associate a quelle di ripristino ecologico attuate nei due bacini fluviali. La delimitazione dei territori potenzialmente interessati da tali processi, così come l’individuazione del profilo degli attori coinvolti e degli interessi di cui i medesimi risultano portatori, nonché le ragioni delle conflittualità osservate e le possibili modalità di composizione delle stesse, costituiscono i principali temi affrontati nella presente proposta. L’approccio di analisi è sostanzialmente qualitativo ed è riconducibile all’utilizzazione della tecnica del focus group, sebbene una preliminare analisi desk di tipo quantitativo ha permesso la ricostruzione dei contesti osservati. L’originalità dello studio è riconducibile all’utilizzazione dei risultati di una ricerca sul campo, che ha permesso di colmare la sostanziale carenza di dati empirici capaci di fornire elementi utili all’interpretazione delle dinamiche sottese alle questioni economico-sociali relative alla perdita (e al recupero) della biodiversità. Il lavoro si inserisce nell’ambito degli studi sullo sviluppo rurale sostenibile e mira a fornire analisi e valutazioni utili tanto ai policy maker per l’impostazione di nuove politiche territoriali o regionali, quanto alle organizzazioni economiche che intendano sperimentare iniziative imprenditoriali per la valorizzazione delle risorse ambientali locali.

Biodiversità e sviluppo rurale: attori e territori di due distinti sistemi fluviali

Angelo Belliggiano;Corrado Ievoli;Danilo Marandola;Caterina Palombo;Nicolaia Iaffaldano
2021-01-01

Abstract

Il lavoro illustra le prime evidenze di carattere socio-economico derivanti dal progetto Life Nat.Sal.Mo che è in corso di svolgimento in due importanti bacini fluviali della regione Molise (fiumi Biferno e Volturno), nei quali si stanno sperimentando pratiche di recupero e conservazione di popolazioni autoctone di trota mediterranea (Salmo macrostigma), fortemente ridimensionate negli ultimi anni dalla presenza di una specie alloctona di origine nord-europea (Salmo trutta) particolarmente invasiva, la cui introduzione è dovuta ad un improvvido tentativo di miglioramento della capacità di pesca dei due fiumi in oggetto. Da qualche anno la pervasività di tale specie ha destato un certo allarme tra gli attori sociali e territoriali maggiormente sensibili e consapevoli delle conseguenze della perdita di biodiversità, quali le associazioni ambientaliste e di promozione locale, nonché tra le stesse organizzazioni di pesca sportiva, che registrano da tempo il progressivo deterioramento degli habitat fluviali, con inevitabili implicazioni sulla biodiversità (introgressione genetica e perdita degli habitat naturali). Al di là dell’intrinseco indirizzo naturalistico del progetto, lo stesso è stato rivolto anche all’approfondimento delle questioni che attengono alle inevitabili conflittualità tra i diversi attori e/o tra le comunità che mostrano espliciti (o impliciti) interessi nella conservazione degli habitat fluviali, di cui il presente lavoro propone i primi risultati. A tale aspetto è collegata la valutazione dell’impatto economico e sociale delle attività del progetto, concentrate soprattutto in contesti rurali fragili e fortemente colpiti da problemi di spopolamento, il cui contenimento necessiterebbe di azioni finalizzate alla rigenerazione economica degli stessi, che potrebbero essere utilmente associate a quelle di ripristino ecologico attuate nei due bacini fluviali. La delimitazione dei territori potenzialmente interessati da tali processi, così come l’individuazione del profilo degli attori coinvolti e degli interessi di cui i medesimi risultano portatori, nonché le ragioni delle conflittualità osservate e le possibili modalità di composizione delle stesse, costituiscono i principali temi affrontati nella presente proposta. L’approccio di analisi è sostanzialmente qualitativo ed è riconducibile all’utilizzazione della tecnica del focus group, sebbene una preliminare analisi desk di tipo quantitativo ha permesso la ricostruzione dei contesti osservati. L’originalità dello studio è riconducibile all’utilizzazione dei risultati di una ricerca sul campo, che ha permesso di colmare la sostanziale carenza di dati empirici capaci di fornire elementi utili all’interpretazione delle dinamiche sottese alle questioni economico-sociali relative alla perdita (e al recupero) della biodiversità. Il lavoro si inserisce nell’ambito degli studi sullo sviluppo rurale sostenibile e mira a fornire analisi e valutazioni utili tanto ai policy maker per l’impostazione di nuove politiche territoriali o regionali, quanto alle organizzazioni economiche che intendano sperimentare iniziative imprenditoriali per la valorizzazione delle risorse ambientali locali.
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