In Italia, negli ultimi decenni, l’impiego delle razze di coniglio utilizzate per la produzione di carne si è progressivamente ridotto, questo è dovuto principalmente al fatto che gli allevamenti intensivi del coniglio da carne si basano esclusivamente sull’utilizzo di pochi ibridi commerciali. Pertanto, sono necessarie azioni mirate alla tutela e alla salvaguardia delle razze cunicole italiane al fine di contrastare la perdita di biodiversità. La crioconservazione del seme rappresenta una biotecnologia sicura ed efficace per la salvaguardia ex situ della biodiversità. La possibilità, infatti, di stoccare materiale seminale all’interno di vere e proprie banche del germoplasma facilita l’applicazione di programmi di conservazione delle specie animali minacciate o a rischio estinzione. A tal proposito, per quanto riguarda le razze cunicole italiane è stato finanziato un progetto nazionale dal titolo “La Coniglicoltura del futuro: benessere e sostenibilità degli allevamenti cunicoli italiani” (Cun-Fu) che prevede la realizzazione della prima criobanca nazionale del seme delle razze cunicole italiane. Le operazioni di raccolta delle dosi di seme da avviare alla criobanca sono state effettuate attraverso la partecipazione a fiere/manifestazioni a livello nazionale o locale. Queste attività hanno visto il coinvolgimento dello staff di Zoocolture dell’Università del Molise, coadiuvato dal personale tecnico dell’ANCI (deputato alla raccolta del seme), nel congelamento delle dosi di seme dai donatori presenti negli eventi dove è stato possibile trovare allevatori custodi di razze cunicole autoctone. Ad ogni evento si è allestito, presso un locale pulito, un laboratorio mobile dove sono state effettuate le varie operazioni di valutazione e crioconservazione del seme Il prelievo del seme è stato effettuato da parte degli operatori dell’ANCI mediante l’utilizzo di una vagina artificiale. I campioni di seme ritenuti idonei sono stati poi avviati alla successiva fase di crioconservazione che è avvenuta seguendo la procedura messa a punto presso il laboratorio di Zoocolture. Il seme dapprima è stato raffreddato a 5° C per 90 minuti, successivamente è stato diluito nel rapporto 1:1 (v:v) con un extender costituito da TCG (Tris-Acido Citrico-Glucosio) contenente il 16 % di Dimetilsulfossido (DMSO) e lo 0.1 M di saccarosio. Il seme diluito è stato aspirato in straws da 0.25 mL ed equilibrato a 5° C per 45 minuti. Infine, le dosi di seme sono state esposte ai vapori di azoto per 10 minuti mediante una griglia flottante alta 5 cm prima di essere immerse completamente in azoto liquido (-196) e trasferite all’interno di un contenitore criogenico. Per una corretta costituzione e successiva gestione della criobanca ogni dose di seme (straw) è stata identificata mediante un codice alfa-numerico, dove erano riportate le informazioni relative alla razza e al soggetto donatore. Le dosi di seme raccolte durante questi eventi costituiscono attualmente la prima criobanca del seme di razze cunicole italiane. Nell’arco dei tre anni del progetto sono state stoccate 1180 dosi di seme provenienti da 321 soggetti appartenenti a 33 razze. Attualmente la criobanca del seme è ubicata presso il centro genetico di Volturara Appula (Foggia) sotto il diretto controllo dello staff dell’ANCI che è responsabile del mantenimento e monitoraggio delle dosi di seme. Le dosi di seme presenti nella criobanca potranno essere impiegate: 1) per la ricostruzione di linee genetiche rare in caso di estinzione o drastica riduzione della popolazione, 2) per consentire il backup di popolazioni conservate in vivo in caso di problemi genetici come a esempio la consanguineità e problemi di deriva genetica. Alla luce dei risultati raggiunti durante il progetto, risulta auspicabile continuare le attività di stoccaggio di dosi di seme all’interno della criobanca. La priorità deve essere, comunque data a quelle razze che secondo la classificazione della FAO (2003) si trovano nella categoria di rischio critica o minacciata. Al fine di rafforzare l’utilità della criobanca del seme di razze cunicole, sarebbe opportuno proseguire con le attività di ricerca per standardizzare ulteriormente il protocollo di crioconservazione utilizzato nel corso del progetto al fine di individuare la concentrazione spermatica ottimale per ogni dose di seme stoccata.
Tutela delle razze cunicole italiane mediante l’implementazione della prima criobanca del seme a livello nazionale
DI IORIO M.;RUSCO G.;ANTENUCCI E.;IAFFALDANO N.
2021-01-01
Abstract
In Italia, negli ultimi decenni, l’impiego delle razze di coniglio utilizzate per la produzione di carne si è progressivamente ridotto, questo è dovuto principalmente al fatto che gli allevamenti intensivi del coniglio da carne si basano esclusivamente sull’utilizzo di pochi ibridi commerciali. Pertanto, sono necessarie azioni mirate alla tutela e alla salvaguardia delle razze cunicole italiane al fine di contrastare la perdita di biodiversità. La crioconservazione del seme rappresenta una biotecnologia sicura ed efficace per la salvaguardia ex situ della biodiversità. La possibilità, infatti, di stoccare materiale seminale all’interno di vere e proprie banche del germoplasma facilita l’applicazione di programmi di conservazione delle specie animali minacciate o a rischio estinzione. A tal proposito, per quanto riguarda le razze cunicole italiane è stato finanziato un progetto nazionale dal titolo “La Coniglicoltura del futuro: benessere e sostenibilità degli allevamenti cunicoli italiani” (Cun-Fu) che prevede la realizzazione della prima criobanca nazionale del seme delle razze cunicole italiane. Le operazioni di raccolta delle dosi di seme da avviare alla criobanca sono state effettuate attraverso la partecipazione a fiere/manifestazioni a livello nazionale o locale. Queste attività hanno visto il coinvolgimento dello staff di Zoocolture dell’Università del Molise, coadiuvato dal personale tecnico dell’ANCI (deputato alla raccolta del seme), nel congelamento delle dosi di seme dai donatori presenti negli eventi dove è stato possibile trovare allevatori custodi di razze cunicole autoctone. Ad ogni evento si è allestito, presso un locale pulito, un laboratorio mobile dove sono state effettuate le varie operazioni di valutazione e crioconservazione del seme Il prelievo del seme è stato effettuato da parte degli operatori dell’ANCI mediante l’utilizzo di una vagina artificiale. I campioni di seme ritenuti idonei sono stati poi avviati alla successiva fase di crioconservazione che è avvenuta seguendo la procedura messa a punto presso il laboratorio di Zoocolture. Il seme dapprima è stato raffreddato a 5° C per 90 minuti, successivamente è stato diluito nel rapporto 1:1 (v:v) con un extender costituito da TCG (Tris-Acido Citrico-Glucosio) contenente il 16 % di Dimetilsulfossido (DMSO) e lo 0.1 M di saccarosio. Il seme diluito è stato aspirato in straws da 0.25 mL ed equilibrato a 5° C per 45 minuti. Infine, le dosi di seme sono state esposte ai vapori di azoto per 10 minuti mediante una griglia flottante alta 5 cm prima di essere immerse completamente in azoto liquido (-196) e trasferite all’interno di un contenitore criogenico. Per una corretta costituzione e successiva gestione della criobanca ogni dose di seme (straw) è stata identificata mediante un codice alfa-numerico, dove erano riportate le informazioni relative alla razza e al soggetto donatore. Le dosi di seme raccolte durante questi eventi costituiscono attualmente la prima criobanca del seme di razze cunicole italiane. Nell’arco dei tre anni del progetto sono state stoccate 1180 dosi di seme provenienti da 321 soggetti appartenenti a 33 razze. Attualmente la criobanca del seme è ubicata presso il centro genetico di Volturara Appula (Foggia) sotto il diretto controllo dello staff dell’ANCI che è responsabile del mantenimento e monitoraggio delle dosi di seme. Le dosi di seme presenti nella criobanca potranno essere impiegate: 1) per la ricostruzione di linee genetiche rare in caso di estinzione o drastica riduzione della popolazione, 2) per consentire il backup di popolazioni conservate in vivo in caso di problemi genetici come a esempio la consanguineità e problemi di deriva genetica. Alla luce dei risultati raggiunti durante il progetto, risulta auspicabile continuare le attività di stoccaggio di dosi di seme all’interno della criobanca. La priorità deve essere, comunque data a quelle razze che secondo la classificazione della FAO (2003) si trovano nella categoria di rischio critica o minacciata. Al fine di rafforzare l’utilità della criobanca del seme di razze cunicole, sarebbe opportuno proseguire con le attività di ricerca per standardizzare ulteriormente il protocollo di crioconservazione utilizzato nel corso del progetto al fine di individuare la concentrazione spermatica ottimale per ogni dose di seme stoccata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.