La ridefinizione del “limite”, del «confine dell’umano», costituisce l’oggetto del presente saggio che propone come studio di caso la vicenda dell’atleta sudafricano Oscar Pistorius, salito alla ribalta delle cronache per essere stato escluso dalla Federazione Internazionale delle Associazioni di Atletica IAAF dalla partecipazione alle Olimpiadi. Il saggio colloca lo studio di caso nel duplice quadro del post umano e degli studi sulla disabilità, evidenziando in prospettiva sociologica come il caso Pistorius abbia indotto un particolare sottosistema sociale, quello sportivo, a interrogarsi sulla ridefinizione dell’’umano’. La tesi centrale del lavoro è che nell’epoca del post-umano l’umano non costituisce più un presupposto del sociale bensì che esso emerge nelle relazioni sociali.
«The fastest thing on no legs». Il caso Pistorius
FERRUCCI, Fabio
2009-01-01
Abstract
La ridefinizione del “limite”, del «confine dell’umano», costituisce l’oggetto del presente saggio che propone come studio di caso la vicenda dell’atleta sudafricano Oscar Pistorius, salito alla ribalta delle cronache per essere stato escluso dalla Federazione Internazionale delle Associazioni di Atletica IAAF dalla partecipazione alle Olimpiadi. Il saggio colloca lo studio di caso nel duplice quadro del post umano e degli studi sulla disabilità, evidenziando in prospettiva sociologica come il caso Pistorius abbia indotto un particolare sottosistema sociale, quello sportivo, a interrogarsi sulla ridefinizione dell’’umano’. La tesi centrale del lavoro è che nell’epoca del post-umano l’umano non costituisce più un presupposto del sociale bensì che esso emerge nelle relazioni sociali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
