Il rapido espandersi del fenomeno immigratorio ha fatto emergere chiaramente la consapevolezza della necessità di creare una situazione di convivenza in una situazione sempre più plurietnica e, soprattutto, di ricercare quelle condizioni che dovrebbero permettere il passaggio da una mera situazione di multiculturalità ad una d’interculturalità, con la conseguente integrazione di autoctoni e stranieri. Tali esigenze hanno determinato la nascita e lo sviluppo di una prospettiva pedagogica fortemente attenta alle tematiche interculturali e strettamente convinta della necessità di definire e di mettere in atto una “politica dell’accoglienza” che oltre ad includere e valorizzare i momenti formativi, si configuri essa stessa, nel complesso, come un’azione formativa volta a fornire agli immigrati la possibilità di “integrarsi” nel paese ospitante, di fare progetti per il futuro, nonché di poter realizzare questi progetti. Al fine di rendere concretamente possibile una tale prospettiva, nell’ultimo decennio il nostro paese, anche in virtù del prezioso intervento offerto dal mondo associativo, impegnato a livello nazionale ed internazionale, sul terreno dei processi di integrazione degli immigrati, ha avviato alcuni percorsi di mediazione tra autoctoni e stranieri. La mediazione si caratterizza come l’unico procedimento in grado di promuovere tra soggetti in conflitto o comunque in posizioni asimmetriche dal punto di vista sociale, politico, ed economico, nuovi modi di comunicare e nuove possibilità d’intesa, nonché relazioni positive fra le diversità. L’azione di mediazione si rivela particolarmente necessaria in tutti quei casi in cui persone provenienti da paesi e culture diversi si trovano a dover inevitabilmente instaurare delle relazioni di carattere interpersonale.
La mediazione interculturale in ambito scolastico:problemi e prospettive
SANI, Serena
2007-01-01
Abstract
Il rapido espandersi del fenomeno immigratorio ha fatto emergere chiaramente la consapevolezza della necessità di creare una situazione di convivenza in una situazione sempre più plurietnica e, soprattutto, di ricercare quelle condizioni che dovrebbero permettere il passaggio da una mera situazione di multiculturalità ad una d’interculturalità, con la conseguente integrazione di autoctoni e stranieri. Tali esigenze hanno determinato la nascita e lo sviluppo di una prospettiva pedagogica fortemente attenta alle tematiche interculturali e strettamente convinta della necessità di definire e di mettere in atto una “politica dell’accoglienza” che oltre ad includere e valorizzare i momenti formativi, si configuri essa stessa, nel complesso, come un’azione formativa volta a fornire agli immigrati la possibilità di “integrarsi” nel paese ospitante, di fare progetti per il futuro, nonché di poter realizzare questi progetti. Al fine di rendere concretamente possibile una tale prospettiva, nell’ultimo decennio il nostro paese, anche in virtù del prezioso intervento offerto dal mondo associativo, impegnato a livello nazionale ed internazionale, sul terreno dei processi di integrazione degli immigrati, ha avviato alcuni percorsi di mediazione tra autoctoni e stranieri. La mediazione si caratterizza come l’unico procedimento in grado di promuovere tra soggetti in conflitto o comunque in posizioni asimmetriche dal punto di vista sociale, politico, ed economico, nuovi modi di comunicare e nuove possibilità d’intesa, nonché relazioni positive fra le diversità. L’azione di mediazione si rivela particolarmente necessaria in tutti quei casi in cui persone provenienti da paesi e culture diversi si trovano a dover inevitabilmente instaurare delle relazioni di carattere interpersonale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.