Questo articolo segue le principali esperienze di insegnamento agrario in Italia nel XIX secolo, analizzando in particolare il passaggio dalle pionieristiche iniziative private o aziendali ad organiche politiche pubbliche per l’istruzione agraria. In una prima fase i tentativi di promuovere l'insegnamento e la sperimentazione agraria furono il frutto dell'iniziativa privata, o dell'impegno di qualche associazione locale formata da élites legate alla proprietà della terra e all'attività agricola. In diversi Stati italiani, questi tentativi rappresentarono una tappa di avvicinamento delle conoscenze agrarie verso le campagne, una novità rispetto alle discussioni che nel secolo precedente si svolgevano nelle sale delle accademie o nei salotti cittadini degli aristocratici. Nell'età della Restaurazione il ruolo dei privati si dimostrò quindi decisivo nel promuovere l'insegnamento pratico dell'agricoltura. Ma nel corso dell’800 l'azione di singoli individui lascia il posto all’iniziativa pubblica per la promozione dell’insegnamento tecnico agrario; alcuni tra i più importanti promotori delle prime scuole agra¬rie vengono chiamati a dirigere le nuove scuole di agricoltura sostenute dallo Stato. Intorno alla metà del XIX secolo l'impegno dello Stato per l'istruzione agraria era ormai divenuto un elemento comune delle politiche nazionali in buona parte d’Europa. Anche in Italia, subito dopo l’unificazione politica del paese (1861), si fanno progetti e leggi per l'organizzazione di un sistema di istruzione agraria a livello nazionale con l’obiettivo principale di favorire l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura nel quadro dell’economia capitalistica.
From private initiative to State intervention: the origins of agricultural education in Italy
PAZZAGLI, Rossano
2008-01-01
Abstract
Questo articolo segue le principali esperienze di insegnamento agrario in Italia nel XIX secolo, analizzando in particolare il passaggio dalle pionieristiche iniziative private o aziendali ad organiche politiche pubbliche per l’istruzione agraria. In una prima fase i tentativi di promuovere l'insegnamento e la sperimentazione agraria furono il frutto dell'iniziativa privata, o dell'impegno di qualche associazione locale formata da élites legate alla proprietà della terra e all'attività agricola. In diversi Stati italiani, questi tentativi rappresentarono una tappa di avvicinamento delle conoscenze agrarie verso le campagne, una novità rispetto alle discussioni che nel secolo precedente si svolgevano nelle sale delle accademie o nei salotti cittadini degli aristocratici. Nell'età della Restaurazione il ruolo dei privati si dimostrò quindi decisivo nel promuovere l'insegnamento pratico dell'agricoltura. Ma nel corso dell’800 l'azione di singoli individui lascia il posto all’iniziativa pubblica per la promozione dell’insegnamento tecnico agrario; alcuni tra i più importanti promotori delle prime scuole agra¬rie vengono chiamati a dirigere le nuove scuole di agricoltura sostenute dallo Stato. Intorno alla metà del XIX secolo l'impegno dello Stato per l'istruzione agraria era ormai divenuto un elemento comune delle politiche nazionali in buona parte d’Europa. Anche in Italia, subito dopo l’unificazione politica del paese (1861), si fanno progetti e leggi per l'organizzazione di un sistema di istruzione agraria a livello nazionale con l’obiettivo principale di favorire l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura nel quadro dell’economia capitalistica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.