Paradigmi riduzionistici del diritto moderno e postmoderno

Muovendo dall'emblematicità, pratico-operativa e non solo teorico-concettuale, delle prospettive giusfilosofiche di Kant e di Hegel, il saggio mira a mostrare che non si può evitare di riflettere sulle loro concezioni riduzionistiche del diritto se si intenda comprendere le criticità insite nelle dinamiche giuridico-sociali intervenute a livello europeo e mondiale in epoca più o meno recente. Sono dinamiche che hanno in vario modo implementato tali concezioni, ponendo in atto, oltreché esiti radicali di funzionalismo sistemico, o un diritto inteso kantianamente come mera legalità esteriore «conforme al dovere», innanzitutto al dovere di salvaguardare gli interessi individuali orientati al primato dell’economia nel quadro ideologico del liberalismo liberista e della logica di mercato, o un diritto concepito hegelianamente come mero dettato normativo «formale ed astratto», in quanto momento strumentale alla concretezza espressa dal primato della politica nel quadro ideologico di uno statalismo più o meno esposto a derive autoritarie, e più o meno eticamente fondato.