In questo lavoro sono state analizzate 80 interazioni conversazionali contenenti uno o più complimenti (per un totale di 107 complimenti ) estrapolate da tre trasmissioni televisive: "Parla con me", condotta da Serena Dandini nell’anno 2010-11 (36 interazioni), "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio (4 interazioni), "Uomini e Donne" (40 interazioni, tratte da una antologia di diverse edizioni). Le ottanta sequenze conversazionali sono state sottoposte ad un lavoro di selezione, taglio e montaggio che consentisse di integrare l’informazione linguistica (trascritta pragmaticamente secondo lo standard AVIP) con le indicazioni multimodali offerte dalla prossemica e dalla prosodia, al fine di potere identificare con più precisione le diverse strategie comunicative operate dai parlanti. Si è scelto di indagare i complimenti avvalendoci del mezzo di comunicazione televisivo perché la televisione è in grado di rispecchiare una cultura di massa che oggi presenta una notevole varietà linguistica sul piano diafasico e diastratico: diversamente da quanto accade in Uomini e Donne, nelle prime due trasmissioni citate, caratterizzate da una varietà standard di italiano, i complimenti avvengono tra il conduttore e i suoi ospiti, persone colte che appartengono al mondo dello spettacolo e della cultura, abituate all’esposizione al pubblico. In "Parla con me" l’italiano è talvolta venato da qualche regionalismo, anche perché il programma non consiste nella vera e propria conduzione di interviste, come nel caso del programma condotto da Fazio, ma in una chiacchierata informale tra buoni conoscenti in un salotto sui generis, su un comodo divano. La conduttrice, dunque, mira a mettere a proprio agio l’ospite in una atmosfera informale, e la varietà di lingua si adegua. In "Uomini e Donne" invece i complimenti avvengono invece tra giovani in cerca di amore e di notorietà, in una varietà linguistica che si può ricondurre ad una varietà di italiano informale trascurato, al confine con l’italiano popolare. E' stato possibile verificare che i tronisti di Uomini e Donne preferiscono adottare strategie comunicative poco complesse, accettando in modo diretto il complimento (nel 70% delle risposte), soprattutto attraverso accettazioni non verbali (nel 27,5% delle occorrenze). Al contrario, i parlanti più colti di "Parla con me" e di "Che tempo che fa" si sono rivelati non solo più competenti a livello linguistico, ma anche più abili nel gioco di faccia; se da una parte abbiamo un alto numero di accettazioni dirette (47,5%), dall’ altra è anche significativo il numero di assenza di risposte e di non accettazioni (complessivamente 42,5% vs. 15% dei parlanti semicolti). E’ inoltre significativa la maggior presenza di self-politeness e di sintassi dialogica tra gli ospiti colti.

I complimenti nella televisione italiana. Variazioni diastratiche e diafasiche

Castagneto, Marina;
2017-01-01

Abstract

In questo lavoro sono state analizzate 80 interazioni conversazionali contenenti uno o più complimenti (per un totale di 107 complimenti ) estrapolate da tre trasmissioni televisive: "Parla con me", condotta da Serena Dandini nell’anno 2010-11 (36 interazioni), "Che tempo che fa", condotta da Fabio Fazio (4 interazioni), "Uomini e Donne" (40 interazioni, tratte da una antologia di diverse edizioni). Le ottanta sequenze conversazionali sono state sottoposte ad un lavoro di selezione, taglio e montaggio che consentisse di integrare l’informazione linguistica (trascritta pragmaticamente secondo lo standard AVIP) con le indicazioni multimodali offerte dalla prossemica e dalla prosodia, al fine di potere identificare con più precisione le diverse strategie comunicative operate dai parlanti. Si è scelto di indagare i complimenti avvalendoci del mezzo di comunicazione televisivo perché la televisione è in grado di rispecchiare una cultura di massa che oggi presenta una notevole varietà linguistica sul piano diafasico e diastratico: diversamente da quanto accade in Uomini e Donne, nelle prime due trasmissioni citate, caratterizzate da una varietà standard di italiano, i complimenti avvengono tra il conduttore e i suoi ospiti, persone colte che appartengono al mondo dello spettacolo e della cultura, abituate all’esposizione al pubblico. In "Parla con me" l’italiano è talvolta venato da qualche regionalismo, anche perché il programma non consiste nella vera e propria conduzione di interviste, come nel caso del programma condotto da Fazio, ma in una chiacchierata informale tra buoni conoscenti in un salotto sui generis, su un comodo divano. La conduttrice, dunque, mira a mettere a proprio agio l’ospite in una atmosfera informale, e la varietà di lingua si adegua. In "Uomini e Donne" invece i complimenti avvengono invece tra giovani in cerca di amore e di notorietà, in una varietà linguistica che si può ricondurre ad una varietà di italiano informale trascurato, al confine con l’italiano popolare. E' stato possibile verificare che i tronisti di Uomini e Donne preferiscono adottare strategie comunicative poco complesse, accettando in modo diretto il complimento (nel 70% delle risposte), soprattutto attraverso accettazioni non verbali (nel 27,5% delle occorrenze). Al contrario, i parlanti più colti di "Parla con me" e di "Che tempo che fa" si sono rivelati non solo più competenti a livello linguistico, ma anche più abili nel gioco di faccia; se da una parte abbiamo un alto numero di accettazioni dirette (47,5%), dall’ altra è anche significativo il numero di assenza di risposte e di non accettazioni (complessivamente 42,5% vs. 15% dei parlanti semicolti). E’ inoltre significativa la maggior presenza di self-politeness e di sintassi dialogica tra gli ospiti colti.
2017
978-88-255-2064-4
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/105035
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