Il saggio rimette in luce l'importanza del periodo della Neometafisica di Giorgio de Chirico (1968-1978) e la sua influenza sulle generazioni degli artisti più giovani, in particolare della Pop Art italiana e internazionale, da Marotta a Ceroli fino a Warhol. Il saggio esamina poi la densità simbolica e stilistica delle opere neometafisiche dechirichiane. Attraverso una felicissima vena creativa, l’ottantenne pittore ha trasformato alcuni dei suoi soggetti più evocativi: gli Archeologi, il Sole sul cavalletto, i Gladiatori e i Bagni misteriosi, regalandoci un insieme di opere che ha avuto una grande influenza sulle giovani generazioni di artisti. De Chirico, a partire dal 1968, ha costruito il sistema pittorico ‘altro’ della neometafisica, dove la rielaborazione delle sue creazioni non si contraddistingue come una semplice (anche se sempre splendida) replica del passato, ma come un nuovo e luminoso periodo di creazione in cui il Maestro ha riletto e interpretato la sua stagione metafisica giovanile contaminandola con l’immenso apparato iconografico delle sue opere degli anni Venti e Trenta per ottenere nuovi risultati. Ne è scaturito un discorso del tutto differente che apre alla visione dell’arte che sta segnando il panorama attuale nell’idea di ‘remixaggio‘ e ripensamento fecondo del passato (in questo caso, soprattutto del passato creativo dello stesso artista) in una chiave diversa, anticipando infatti uno dei tratti salienti dell’arte odierna.

L’enigma chiaro Giorgio de Chirico e il gioco felice Della Neometafisica

CANOVA, Lorenzo
2014-01-01

Abstract

Il saggio rimette in luce l'importanza del periodo della Neometafisica di Giorgio de Chirico (1968-1978) e la sua influenza sulle generazioni degli artisti più giovani, in particolare della Pop Art italiana e internazionale, da Marotta a Ceroli fino a Warhol. Il saggio esamina poi la densità simbolica e stilistica delle opere neometafisiche dechirichiane. Attraverso una felicissima vena creativa, l’ottantenne pittore ha trasformato alcuni dei suoi soggetti più evocativi: gli Archeologi, il Sole sul cavalletto, i Gladiatori e i Bagni misteriosi, regalandoci un insieme di opere che ha avuto una grande influenza sulle giovani generazioni di artisti. De Chirico, a partire dal 1968, ha costruito il sistema pittorico ‘altro’ della neometafisica, dove la rielaborazione delle sue creazioni non si contraddistingue come una semplice (anche se sempre splendida) replica del passato, ma come un nuovo e luminoso periodo di creazione in cui il Maestro ha riletto e interpretato la sua stagione metafisica giovanile contaminandola con l’immenso apparato iconografico delle sue opere degli anni Venti e Trenta per ottenere nuovi risultati. Ne è scaturito un discorso del tutto differente che apre alla visione dell’arte che sta segnando il panorama attuale nell’idea di ‘remixaggio‘ e ripensamento fecondo del passato (in questo caso, soprattutto del passato creativo dello stesso artista) in una chiave diversa, anticipando infatti uno dei tratti salienti dell’arte odierna.
2014
978-88-98164-12-7
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