Avendo come prospettiva la città di Roma, lo straniero di cui si parlerà in questo contributo è quello vicino e vissuto, nel momento dell’incontro e dell’interazione. I termini latini che più si adattano al suo profilo sono quelli di advena e peregrinus, i non cives, gli estranei alla comunità di riferimento, il cui valore è destina- to tuttavia, nel corso della storia repubblicana, a cambiare significativamente per la politica di costante apertura perseguita da Roma. Qualche dato numerico sarà indispensabile e nonostante un quadro di sintesi non potrà essere esente da generalizzazioni, l’analisi qui privilegiata è quella dal punto di vista della mentalità e delle sue stratificazioni, la sola che riesce a restituire un’immagine di straniero come «controcanto dell’identità di chi percepisce», secondo una felice definizione che di recente è stata proposta
Orbis in Urbe. Mobilità sociale e culturale nella Roma imperiale
Ricci C.
Primo
2021-01-01
Abstract
Avendo come prospettiva la città di Roma, lo straniero di cui si parlerà in questo contributo è quello vicino e vissuto, nel momento dell’incontro e dell’interazione. I termini latini che più si adattano al suo profilo sono quelli di advena e peregrinus, i non cives, gli estranei alla comunità di riferimento, il cui valore è destina- to tuttavia, nel corso della storia repubblicana, a cambiare significativamente per la politica di costante apertura perseguita da Roma. Qualche dato numerico sarà indispensabile e nonostante un quadro di sintesi non potrà essere esente da generalizzazioni, l’analisi qui privilegiata è quella dal punto di vista della mentalità e delle sue stratificazioni, la sola che riesce a restituire un’immagine di straniero come «controcanto dell’identità di chi percepisce», secondo una felice definizione che di recente è stata propostaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.