Scopo del contributo è quello di trovare una risposta a un quesito: è vero, come propone Michael Paul Speidel, che Aquileia ebbe, almeno dagli anni ’30 del III secolo, un suo exercitus, che la protesse nel ruolo di ‘cancello d’Italia’ ? O piuttosto, dopo lo sforzo bellico imposto dalla necessità di fronteggiare i Marcomanni negli anni ’70 del II secolo, di volta in volta le strategie in loco mutarono, conformandosi alle emergenze militari? La forte presenza di soldati ad Aquileia è un dato di fatto inequivocabile, e numerosi contributi, in sedi disparate, l’hanno posta al centro della riflessione. Altra cosa è la possibilità di dimostrare che la città sia stata interessata dalla presenza di un vero e proprio presidio permanente.
Protendere per protegere. Considerazioni sul carattere della presenza militare ad Aquileia tra Massimino e Costantino
RICCI, Cecilia
2014-01-01
Abstract
Scopo del contributo è quello di trovare una risposta a un quesito: è vero, come propone Michael Paul Speidel, che Aquileia ebbe, almeno dagli anni ’30 del III secolo, un suo exercitus, che la protesse nel ruolo di ‘cancello d’Italia’ ? O piuttosto, dopo lo sforzo bellico imposto dalla necessità di fronteggiare i Marcomanni negli anni ’70 del II secolo, di volta in volta le strategie in loco mutarono, conformandosi alle emergenze militari? La forte presenza di soldati ad Aquileia è un dato di fatto inequivocabile, e numerosi contributi, in sedi disparate, l’hanno posta al centro della riflessione. Altra cosa è la possibilità di dimostrare che la città sia stata interessata dalla presenza di un vero e proprio presidio permanente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.