The focus of this contribution is the study of a "matting-format" polychromic tessellatum from Venafro (in Molise region), which was first presented at XIV Conference of AIEMÀ in 2018. As a matter of fact, the analysis of the floor turned out to be problem-prone starting from the very definition of this category of mosaics, which is not covered by any of the definitions included in Décor I. Moreover, the uncommon decoration of the field, including both geometrical and vegetal parts, in small-medium sized quadrangular tesserae, does not allow to categorize this floor by the usual types this category is divided into, as it was particularly overlooked by studies. Not only is a study overview of these floors missing, but publications about individual specimens lack basic data (shape, irregularity/regularity and size of mosaic tiles, material, regular/irregular underlying structure, shades of color, function of the surrounding setting), which may be assessed diachronically and provide some valuable contribution to the study of this specific category or mosaics in general. In consideration of the scope of work, the issue is addressed hereafter in terms of its general key aspects, starting from definition and criteria to analyze the category.

Lo studio di un tessellato policromo “a stuoia” da Venafro (Molise), presentato al XIV Congresso dell’AIEMÀ nel 2018, è all’origine del presente intervento. L’analisi del pavimento, infatti, è risultata problematica già a partire dalla definizione di questa categoria di mosaici, in quanto esso non rientra in nessuna delle definizioni presenti in Décor I. Inoltre, l’inusitata decorazione del campo, parte geometrica e parte vegetale, in tessere quadrangolari di dimensioni medio-piccole leggermente irregolari, non permette di inserirlo nelle comuni tipologie, nelle quali è suddivisa tale categoria, che è risultata particolarmente trascurata negli studi. Infatti, non solo manca un lavoro di insieme su tali pavimenti, ma non di rado le pubblicazioni di singoli esemplari sono prive delle informazioni più elementari (forma, irregolarità/regolarità e dimensioni delle tessere, il materiale, irregolarità/regolarità della tessitura, la cromìa, la funzione dell’ambiente), che valutate in senso diacronico, potrebbero dare un prezioso contributo allo studio di questa specifica categoria e del mosaico in generale. Vista l’entità del lavoro, qui si desidera porre il problema nei suoi aspetti più generali, partendo da quello basilare della definizione e dai criteri utili all’analisi della categoria.

Mosaici “a stuoia” o “a canestro”: status quaestionis

Fulvia Ciliberto
2020-01-01

Abstract

The focus of this contribution is the study of a "matting-format" polychromic tessellatum from Venafro (in Molise region), which was first presented at XIV Conference of AIEMÀ in 2018. As a matter of fact, the analysis of the floor turned out to be problem-prone starting from the very definition of this category of mosaics, which is not covered by any of the definitions included in Décor I. Moreover, the uncommon decoration of the field, including both geometrical and vegetal parts, in small-medium sized quadrangular tesserae, does not allow to categorize this floor by the usual types this category is divided into, as it was particularly overlooked by studies. Not only is a study overview of these floors missing, but publications about individual specimens lack basic data (shape, irregularity/regularity and size of mosaic tiles, material, regular/irregular underlying structure, shades of color, function of the surrounding setting), which may be assessed diachronically and provide some valuable contribution to the study of this specific category or mosaics in general. In consideration of the scope of work, the issue is addressed hereafter in terms of its general key aspects, starting from definition and criteria to analyze the category.
2020
978-88-5491-022-5
Lo studio di un tessellato policromo “a stuoia” da Venafro (Molise), presentato al XIV Congresso dell’AIEMÀ nel 2018, è all’origine del presente intervento. L’analisi del pavimento, infatti, è risultata problematica già a partire dalla definizione di questa categoria di mosaici, in quanto esso non rientra in nessuna delle definizioni presenti in Décor I. Inoltre, l’inusitata decorazione del campo, parte geometrica e parte vegetale, in tessere quadrangolari di dimensioni medio-piccole leggermente irregolari, non permette di inserirlo nelle comuni tipologie, nelle quali è suddivisa tale categoria, che è risultata particolarmente trascurata negli studi. Infatti, non solo manca un lavoro di insieme su tali pavimenti, ma non di rado le pubblicazioni di singoli esemplari sono prive delle informazioni più elementari (forma, irregolarità/regolarità e dimensioni delle tessere, il materiale, irregolarità/regolarità della tessitura, la cromìa, la funzione dell’ambiente), che valutate in senso diacronico, potrebbero dare un prezioso contributo allo studio di questa specifica categoria e del mosaico in generale. Vista l’entità del lavoro, qui si desidera porre il problema nei suoi aspetti più generali, partendo da quello basilare della definizione e dai criteri utili all’analisi della categoria.
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