The paper talks about the lexicon of Giordano Ruffo's "Liber marescalcie".

Il "Liber marescalcie" di Giordano Ruffo, nobile calabrese al servizio di Federico II, segna la nascita della trattatistica veterinaria medievale. Composto in latino fra il 1250, anno di morte dell’imperatore, e il 1256, probabile data di morte dell’autore, esso godette di una fortuna straordinaria, documentata dal numero di testimoni superstiti censiti, almeno 189 (173 manoscritti e 16 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, galego, ebraico e tedesco (cfr. Montinaro 2015). Il Liber marescalcie non solo ha avuto ampia diffusione, ma da esso è discesa, spesso con rimaneggiamenti, la maggior parte delle mascalcie in latino medievale e nei diversi volgari romanzi. Una tale capillare trasmissione, diretta e indiretta, ha irradiato il lessico tecnico del trattato, che rappresenta la componente costitutiva del vocabolario della veterinaria equestre medievale, latina e romanza. Il contributo intende esplorare una selezione di tecnicismi attinenti alle due principali sezioni dell’opera, quella ippiatrica, che include i quattro quinti del testo, e quella ippologica. Partendo dallo spoglio del ms. Vat. Lat. 10001, che tramanda un volgarizzamento italoromanzo (cfr. Montinaro in stampa), si estenderanno i riscontri agli unici manoscritti editi e all’edizione di riferimento del testo latino (latino: Molin 1818; italoromanzo: De Gregorio 1905, Olrog Hedvall 1995; francese: Prévot 1991, Hunt 2011; gallego: Pérez Barcala 2013). Per tale via sarà possibile distinguere (1) gli «internazionalismi» – «parole tecniche che appaiono con poche diversificazioni in varie lingue» (Glessgen 1993, 192) – caratterizzanti la tradizione del Liber marescalcie, (2) dai lemmi riconducibili all’intervento dei singoli volgarizzatori/copisti, che si configurano come innovazioni o deviazioni rispetto alla fonte.

La medicina per cavalli: stratigrafia e variazione lessicale nella tradizione romanza del "Liber marescalcie" di Giordano Ruffo (secc. XIII-XV)

Antonio Montinaro
2019-01-01

Abstract

The paper talks about the lexicon of Giordano Ruffo's "Liber marescalcie".
2019
978-88-5755-365-8
Il "Liber marescalcie" di Giordano Ruffo, nobile calabrese al servizio di Federico II, segna la nascita della trattatistica veterinaria medievale. Composto in latino fra il 1250, anno di morte dell’imperatore, e il 1256, probabile data di morte dell’autore, esso godette di una fortuna straordinaria, documentata dal numero di testimoni superstiti censiti, almeno 189 (173 manoscritti e 16 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, galego, ebraico e tedesco (cfr. Montinaro 2015). Il Liber marescalcie non solo ha avuto ampia diffusione, ma da esso è discesa, spesso con rimaneggiamenti, la maggior parte delle mascalcie in latino medievale e nei diversi volgari romanzi. Una tale capillare trasmissione, diretta e indiretta, ha irradiato il lessico tecnico del trattato, che rappresenta la componente costitutiva del vocabolario della veterinaria equestre medievale, latina e romanza. Il contributo intende esplorare una selezione di tecnicismi attinenti alle due principali sezioni dell’opera, quella ippiatrica, che include i quattro quinti del testo, e quella ippologica. Partendo dallo spoglio del ms. Vat. Lat. 10001, che tramanda un volgarizzamento italoromanzo (cfr. Montinaro in stampa), si estenderanno i riscontri agli unici manoscritti editi e all’edizione di riferimento del testo latino (latino: Molin 1818; italoromanzo: De Gregorio 1905, Olrog Hedvall 1995; francese: Prévot 1991, Hunt 2011; gallego: Pérez Barcala 2013). Per tale via sarà possibile distinguere (1) gli «internazionalismi» – «parole tecniche che appaiono con poche diversificazioni in varie lingue» (Glessgen 1993, 192) – caratterizzanti la tradizione del Liber marescalcie, (2) dai lemmi riconducibili all’intervento dei singoli volgarizzatori/copisti, che si configurano come innovazioni o deviazioni rispetto alla fonte.
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