Il saggio analizza alcune rappresentazioni cartografiche prodotte in Italia a partire dalla metà degli anni ‘30 e mostra come il governo fasci-sta, nell’ambito dell’intervento nel turismo, utilizzò un linguaggio figurato ed elementare che ben rispondeva alle proprie finalità politiche di ampliare il consenso, sostenendo un’ampia partecipazione popolare a forme di turismo sociale. L’analisi delle carte dimostra però che la stessa metodologia di comunicazione fu adottata dalla dittatura anche per veicolare altri messaggi, come ad esempio la valorizzazione di produzioni tipiche di alcune regioni, il ruolo di certe province negli scambi commerciali internazionali, eccetera. La documentazione analiz-za infine come l’Italia democratica del dopoguerra ereditò questo patrimonio iconografico.
Rappresentazioni di territori in popular cartography in Italia tra gli anni ’30 e ’50 e l’intervento pubblico nel turismo
Marco Petrella
2019-01-01
Abstract
Il saggio analizza alcune rappresentazioni cartografiche prodotte in Italia a partire dalla metà degli anni ‘30 e mostra come il governo fasci-sta, nell’ambito dell’intervento nel turismo, utilizzò un linguaggio figurato ed elementare che ben rispondeva alle proprie finalità politiche di ampliare il consenso, sostenendo un’ampia partecipazione popolare a forme di turismo sociale. L’analisi delle carte dimostra però che la stessa metodologia di comunicazione fu adottata dalla dittatura anche per veicolare altri messaggi, come ad esempio la valorizzazione di produzioni tipiche di alcune regioni, il ruolo di certe province negli scambi commerciali internazionali, eccetera. La documentazione analiz-za infine come l’Italia democratica del dopoguerra ereditò questo patrimonio iconografico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.