Con il suo stile inconfondibile, nel discorso del 6 maggio, Papa Francesco ha voluto dapprima ravvivare la nostra sensibilità sulle radici più profonde dell’Europa, richiamando quell’umanesimo che nasce dalla capacità “di integrare”, “di dialogare”, “di generare” che sono iscritte nel codice genetico dei popoli europei e, nello stesso tempo, ha proposto un’idea aggiornata di Europa, in linea con il “complesso quadro multipolare dei nostri giorni”, sfidandoci a pensare un paradigma economico inclusivo e equo, che investa sulle persone, creando posti di lavoro e qualificazione
Il grido d'amore dei Papi all'Europa
flavio Felice
2019-01-01
Abstract
Con il suo stile inconfondibile, nel discorso del 6 maggio, Papa Francesco ha voluto dapprima ravvivare la nostra sensibilità sulle radici più profonde dell’Europa, richiamando quell’umanesimo che nasce dalla capacità “di integrare”, “di dialogare”, “di generare” che sono iscritte nel codice genetico dei popoli europei e, nello stesso tempo, ha proposto un’idea aggiornata di Europa, in linea con il “complesso quadro multipolare dei nostri giorni”, sfidandoci a pensare un paradigma economico inclusivo e equo, che investa sulle persone, creando posti di lavoro e qualificazioneFile in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.