L’esistenza di una vita comune soddisfacente per tutte le comunità compresenti in situazioni di vita multietnica, multireligiosa e multiculturale, sembra possibile solo di fronte alla condivisione di alcuni valori che sono mediani tra quelli delle due estremità di alcune antinomie della vita sociale di comunità multiculturali: libertà-sicurezza; utopia-realismo; buonismo-malevolenza. I valori mediani sono acquisibili attraverso l’avvio di un processo di integrazione culturale, il quale, seppur lento porterà a completarsi vicendevolmente, pur mantenendo le originarie caratteristiche culturali. La formazione di una cultura dell’integrazione su valori mediani deve far ricorso all’educazione e alla progettualità educativa, in tutti gli ambiti: formali, non formali e informali. Essi devono essere educanti all’intercultura al fine di costruire nuove basi culturali basate sulla convivenza civile pragmatica tra autoctoni e immigrati. L’educazione interculturale, quindi, non può essere prerogativa della scuola, sebbene se ne riconosca il luogo base per l’educazione interculturale delle giovani generazioni, ma deve essere promossa anche tra la popolazione adulta, straniera ed autoctona, per formare l’intera società ai principi valori, abitudini e culture mediane della società interculturale.

Le antinomie della multicultura

Refrigeri L.
2008-01-01

Abstract

L’esistenza di una vita comune soddisfacente per tutte le comunità compresenti in situazioni di vita multietnica, multireligiosa e multiculturale, sembra possibile solo di fronte alla condivisione di alcuni valori che sono mediani tra quelli delle due estremità di alcune antinomie della vita sociale di comunità multiculturali: libertà-sicurezza; utopia-realismo; buonismo-malevolenza. I valori mediani sono acquisibili attraverso l’avvio di un processo di integrazione culturale, il quale, seppur lento porterà a completarsi vicendevolmente, pur mantenendo le originarie caratteristiche culturali. La formazione di una cultura dell’integrazione su valori mediani deve far ricorso all’educazione e alla progettualità educativa, in tutti gli ambiti: formali, non formali e informali. Essi devono essere educanti all’intercultura al fine di costruire nuove basi culturali basate sulla convivenza civile pragmatica tra autoctoni e immigrati. L’educazione interculturale, quindi, non può essere prerogativa della scuola, sebbene se ne riconosca il luogo base per l’educazione interculturale delle giovani generazioni, ma deve essere promossa anche tra la popolazione adulta, straniera ed autoctona, per formare l’intera società ai principi valori, abitudini e culture mediane della società interculturale.
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