Tra il 5/10 ed il 30 d.C. ha operato a Pozzuoli una importante officina di terra sigillata decorata a rilievo di cui era proprietario N. Naevius Hilarus. Un vasto scarico dell'officina è stato scavato a Pozzuoli negli anni 1873-74 ma le informazioni sullo scavo sono assai scarne e insufficienti mentre i materiali sono stati subito dispersi tra la Francia e la Germania e sono ancora per la gran parte inediti. Diversi sono dunque i problemi che questa officina pone, dalla sua esatta localizzazione (Pozzuoli o Cuma?), al repertorio decorativo e ai suoi rapporti con la produzione di Arezzo e delle altre officine centro-italiche. Il presente lavoro esamina alcuni di questi problemi. Riguardo alla localizzazione dell'officina, si ritiene che sia ancora valida l'ipotesi che Naevius abbia cominciato la sua attività a Cuma e che poi si sia spostato a Pozzuoli. Del repertorio decorativo è analizzato il ciclo dionisiaco, evidenziando le relazioni con i prodotti dell'officina pisana di Cn. Ateius Xanthus. Infine, è avanzata l'ipotesi che quando Naevius chiuse la sua attività, una parte dei punzoni, o dell'officina, fu asquistata da un altro ceramista, Sex. Aulienus.

La sigillata puteolana decorata a rilievo. Alcune osservazioni.

Gianluca Soricelli
2017-01-01

Abstract

Tra il 5/10 ed il 30 d.C. ha operato a Pozzuoli una importante officina di terra sigillata decorata a rilievo di cui era proprietario N. Naevius Hilarus. Un vasto scarico dell'officina è stato scavato a Pozzuoli negli anni 1873-74 ma le informazioni sullo scavo sono assai scarne e insufficienti mentre i materiali sono stati subito dispersi tra la Francia e la Germania e sono ancora per la gran parte inediti. Diversi sono dunque i problemi che questa officina pone, dalla sua esatta localizzazione (Pozzuoli o Cuma?), al repertorio decorativo e ai suoi rapporti con la produzione di Arezzo e delle altre officine centro-italiche. Il presente lavoro esamina alcuni di questi problemi. Riguardo alla localizzazione dell'officina, si ritiene che sia ancora valida l'ipotesi che Naevius abbia cominciato la sua attività a Cuma e che poi si sia spostato a Pozzuoli. Del repertorio decorativo è analizzato il ciclo dionisiaco, evidenziando le relazioni con i prodotti dell'officina pisana di Cn. Ateius Xanthus. Infine, è avanzata l'ipotesi che quando Naevius chiuse la sua attività, una parte dei punzoni, o dell'officina, fu asquistata da un altro ceramista, Sex. Aulienus.
2017
978-3-89646-914-4
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