L'obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare l'influenza di un suolo di origine piroclastica sulla contaminazione microbiologica delle acque sotterranee in un acquifero carbonatico dell’Appennino meridionale. La ricerca è stata effettuata attraverso prove in colonna in laboratorio su campioni di suolo indisturbati prelevati nei siti sperimentali. Tutti gli esperimenti sono stati effettuati utilizzando ceppi batterici antibiotico resistenti, per distinguerli dal background batterico naturalmente presente nel suolo. In una prima fase della ricerca è stata analizzata la ritenzione, nel suolo, dei principali indicatori di contaminazione microbiologica di origine fecale, Escherichia coli ed Enterococcus faecalis. Da tale fase della ricerca è emerso che il suolo analizzato è in grado di ritenere in modo significativo sia E. coli, sia E. faecalis. Risultati delle prove in colonna suggeriscono che E. coli è ritenuto maggiormente rispetto a E. faecalis, anche se questa differenza è risultata statisticamente significativa solo in due dei sei campioni di suolo analizzati. In una seconda fase della ricerca è stato effettuato uno studio comparativo sull’adsorbimento delle cellule di E. coli in due diversi suoli piroclastici prelevati in due siti sperimentali dell’Appennino carbonatico dell’Italia meridionale. Sono stati utilizzati due diversi surfattanti, sodio dodecil solfato, (SDS, surfattante anionico), e octylphenoxypolyethoxyethanol, (Triton X100, surfattante non ionico). Entrambe le tipologie di suolo sono ricche di materia organica (fino al 35%), ma solo uno contiene una significativa percentuale di argilla (2-5%). Gli esperimenti hanno dimostrato che cellule di E. coli sono significativamente adsorbite alla frazione argillosa presente nel suolo, mentre il contenuto di materia organica non gioca un ruolo significativo. In una terza fase della ricerca è stata analizzata l'influenza del pH delle acque di precipitazione sul trasporto delle cellule di E. coli e delle spore di Bacillus subtilis. Le prove in colonna sono state effettuate a 3 differenti valori di pH (1.5, 5.6, 8.0). Nonostante le diverse condizioni sperimentali, sono stati ottenuti risultati comparabili in tutte le prove effettuate. E’ stato osservato che la ritenzione di entrambi gli indicatori, cellule di E. coli e spore di B. subtilis, è indipendente dal pH delle acque piovane. Questo fenomeno è dovuto ad un’alta capacità tampone del suolo studiato, a sua volta funzione di un elevato contenuto in carbonati.

Modalità di trasporto di contaminanti microbici in suoli di origine piroclastica

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2010-02-24

Abstract

L'obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare l'influenza di un suolo di origine piroclastica sulla contaminazione microbiologica delle acque sotterranee in un acquifero carbonatico dell’Appennino meridionale. La ricerca è stata effettuata attraverso prove in colonna in laboratorio su campioni di suolo indisturbati prelevati nei siti sperimentali. Tutti gli esperimenti sono stati effettuati utilizzando ceppi batterici antibiotico resistenti, per distinguerli dal background batterico naturalmente presente nel suolo. In una prima fase della ricerca è stata analizzata la ritenzione, nel suolo, dei principali indicatori di contaminazione microbiologica di origine fecale, Escherichia coli ed Enterococcus faecalis. Da tale fase della ricerca è emerso che il suolo analizzato è in grado di ritenere in modo significativo sia E. coli, sia E. faecalis. Risultati delle prove in colonna suggeriscono che E. coli è ritenuto maggiormente rispetto a E. faecalis, anche se questa differenza è risultata statisticamente significativa solo in due dei sei campioni di suolo analizzati. In una seconda fase della ricerca è stato effettuato uno studio comparativo sull’adsorbimento delle cellule di E. coli in due diversi suoli piroclastici prelevati in due siti sperimentali dell’Appennino carbonatico dell’Italia meridionale. Sono stati utilizzati due diversi surfattanti, sodio dodecil solfato, (SDS, surfattante anionico), e octylphenoxypolyethoxyethanol, (Triton X100, surfattante non ionico). Entrambe le tipologie di suolo sono ricche di materia organica (fino al 35%), ma solo uno contiene una significativa percentuale di argilla (2-5%). Gli esperimenti hanno dimostrato che cellule di E. coli sono significativamente adsorbite alla frazione argillosa presente nel suolo, mentre il contenuto di materia organica non gioca un ruolo significativo. In una terza fase della ricerca è stata analizzata l'influenza del pH delle acque di precipitazione sul trasporto delle cellule di E. coli e delle spore di Bacillus subtilis. Le prove in colonna sono state effettuate a 3 differenti valori di pH (1.5, 5.6, 8.0). Nonostante le diverse condizioni sperimentali, sono stati ottenuti risultati comparabili in tutte le prove effettuate. E’ stato osservato che la ritenzione di entrambi gli indicatori, cellule di E. coli e spore di B. subtilis, è indipendente dal pH delle acque piovane. Questo fenomeno è dovuto ad un’alta capacità tampone del suolo studiato, a sua volta funzione di un elevato contenuto in carbonati.
Transport of microbial contaminants in topsoil of pyroclastic origin
24-feb-2010
Nerone, Valentina
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Tipologia: Tesi di dottorato
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