L’attività di ricerca, svolta con approccio multidisciplinare, ha riguardato l’interazione tra tartufo e ambiente, in particolare il rapporto tra tartufo, insetti ad esso infeudati, piante simbionti e comunità vegetale, secondo il modello Tuber aestivum Vitt. (Tartufo nero estivo) - Quercus pubescens Willd. (roverella) - Leiodes cinnamomea (Panzer). Il rapporto tra tartufo e comunità vegetale è stato analizzato conducendo rilievi fitosociologici in una tartufaia a T. aestivum, per mettere in relazione la presenza della micorriza, e delle sostanze emesse, con la presenza/assenza di particolari specie vegetali. Dall’analisi fitosociologica è emerso che alcune forme biologiche (Terofite ed Emicriptofite) sono dominanti nell’ambiente delle tartufaie. Nella zona della bruciata mancano Geofite e Fanerofite. Le Fanerofite, tuttavia, sono le prime forme biologiche a ricomparire nella zona di ricolonizzazione, dove la pressione allelopatica esercitata dalle sostanze emesse dal micelio inizia a diminuire. Le Geofite sono invece le ultime forme biologiche a ricomparire; potrebbero essere le più sensibili alla pressione allelopatica: risultano, pertanto, candidate come “piante indicatrici”. Per lo studio del rapporto tra tartufo e piante simbionti, è stato condotto un’analisi dei composti volatili (VOCs) emessi da Q. pubescens, pianta ospite di T. aestivum, con la finalità di valutare eventuali variazioni nell’emissione di VOCs da parte di piante micorrizate rispetto a quelle non micorrizate. Estrazioni di VOCs sono state effettuate da foglie di roverella, micorrizate e non micorrizate con T. aestivum. Sono state condotte, inoltre, estrazioni di VOCs da carpofori di T. aestivum, T. magnatum, T. borchii, T. melanosporum, T. mesentericum, T. uncinatum, T. brumale, al fine di determinare, nelle diverse specie, eventuali differenze di VOCs in termini qualitativi e quantitativi. I dati delle analisi chimiche evidenziano differenze nel profilo dei VOCs emessi sia dai carpofori di Tuber spp., che delle piantine di Q. pubescens micorrizate e non micorrizate. Le indagini sui VOCs sono proseguite mettendo a punto un protocollo di micropropagazione che ha permesso di ottenere piantine di Q. pubescens successivamente sottoposte a micorrizazione in vitro, utilizzando simbionti arbuscolari (Glomus intraradices Schenck and Smith). È stato calcolato un indice di micorrizazione che si è attestato intorno a valori del 20%. Dalle piantine micorrizate con questo protocollo, è stata realizzata un’ulteriore estrazione di VOCs, con successiva caratterizzazione chimica. Lo studio dell’interazione tra tartufo ed entomofauna ha valutato l’attività biologica dei VOCs emessi da piante micorrizate e da carpofori sul coleottero L. cinnamomea, particolarmente dannoso al tartufo. Gli estratti di foglie di Q. pubescens micorrizata e non, come pure gli estratti dai carpofori, sono stati utilizzati come stimoli in un biosaggio comportamentale a due-scelte, del tipo “a caduta”. Sono state osservate le risposte comportamentali di femmine di L. cinnamomea, esposte a dosi crescenti degli estratti (da 0,01 µg/µl a 100 µg/µl + estratto tal quale), a confronto con il solvente (esano). I dati evidenziano come alcuni estratti da carpoforo (T. mesentericum, T. borchii, T. melanosporum) abbiano elicitato una risposta comportamentale positiva da parte delle femmine saggiate, che hanno preferito gli estratti rispetto al controllo. Analogo risultato si è osservato con gli estratti di Q. pubescens micorrizata rispetto sia al controllo (esano) che allo stesso estratto di pianta non micorrizata. Sono state registrate, inoltre, mediante tecnica elettroantennografica (EAG), le risposte di L. cinnamomea a 13 composti volatili, identificati nello spazio di testa di diverse specie di Tuber, calcolando le curve dose-risposta (5 dosi, da 0,01 µg/µl a 100 µg/µl). I dati indicano che gli adulti del micofago sono in grado di percepire, con diversa intensità, la maggior parte dei composti saggiati, e che l’ampiezza della risposta è dipendente dalla dose somministrata.

Interazioni pianta–micorriza–insetto: il modello Quercus sp.–Tuber sp.–Leiodes cinnamomea (Panzer)

DI SANTO, PATRICK
2013-03-20

Abstract

L’attività di ricerca, svolta con approccio multidisciplinare, ha riguardato l’interazione tra tartufo e ambiente, in particolare il rapporto tra tartufo, insetti ad esso infeudati, piante simbionti e comunità vegetale, secondo il modello Tuber aestivum Vitt. (Tartufo nero estivo) - Quercus pubescens Willd. (roverella) - Leiodes cinnamomea (Panzer). Il rapporto tra tartufo e comunità vegetale è stato analizzato conducendo rilievi fitosociologici in una tartufaia a T. aestivum, per mettere in relazione la presenza della micorriza, e delle sostanze emesse, con la presenza/assenza di particolari specie vegetali. Dall’analisi fitosociologica è emerso che alcune forme biologiche (Terofite ed Emicriptofite) sono dominanti nell’ambiente delle tartufaie. Nella zona della bruciata mancano Geofite e Fanerofite. Le Fanerofite, tuttavia, sono le prime forme biologiche a ricomparire nella zona di ricolonizzazione, dove la pressione allelopatica esercitata dalle sostanze emesse dal micelio inizia a diminuire. Le Geofite sono invece le ultime forme biologiche a ricomparire; potrebbero essere le più sensibili alla pressione allelopatica: risultano, pertanto, candidate come “piante indicatrici”. Per lo studio del rapporto tra tartufo e piante simbionti, è stato condotto un’analisi dei composti volatili (VOCs) emessi da Q. pubescens, pianta ospite di T. aestivum, con la finalità di valutare eventuali variazioni nell’emissione di VOCs da parte di piante micorrizate rispetto a quelle non micorrizate. Estrazioni di VOCs sono state effettuate da foglie di roverella, micorrizate e non micorrizate con T. aestivum. Sono state condotte, inoltre, estrazioni di VOCs da carpofori di T. aestivum, T. magnatum, T. borchii, T. melanosporum, T. mesentericum, T. uncinatum, T. brumale, al fine di determinare, nelle diverse specie, eventuali differenze di VOCs in termini qualitativi e quantitativi. I dati delle analisi chimiche evidenziano differenze nel profilo dei VOCs emessi sia dai carpofori di Tuber spp., che delle piantine di Q. pubescens micorrizate e non micorrizate. Le indagini sui VOCs sono proseguite mettendo a punto un protocollo di micropropagazione che ha permesso di ottenere piantine di Q. pubescens successivamente sottoposte a micorrizazione in vitro, utilizzando simbionti arbuscolari (Glomus intraradices Schenck and Smith). È stato calcolato un indice di micorrizazione che si è attestato intorno a valori del 20%. Dalle piantine micorrizate con questo protocollo, è stata realizzata un’ulteriore estrazione di VOCs, con successiva caratterizzazione chimica. Lo studio dell’interazione tra tartufo ed entomofauna ha valutato l’attività biologica dei VOCs emessi da piante micorrizate e da carpofori sul coleottero L. cinnamomea, particolarmente dannoso al tartufo. Gli estratti di foglie di Q. pubescens micorrizata e non, come pure gli estratti dai carpofori, sono stati utilizzati come stimoli in un biosaggio comportamentale a due-scelte, del tipo “a caduta”. Sono state osservate le risposte comportamentali di femmine di L. cinnamomea, esposte a dosi crescenti degli estratti (da 0,01 µg/µl a 100 µg/µl + estratto tal quale), a confronto con il solvente (esano). I dati evidenziano come alcuni estratti da carpoforo (T. mesentericum, T. borchii, T. melanosporum) abbiano elicitato una risposta comportamentale positiva da parte delle femmine saggiate, che hanno preferito gli estratti rispetto al controllo. Analogo risultato si è osservato con gli estratti di Q. pubescens micorrizata rispetto sia al controllo (esano) che allo stesso estratto di pianta non micorrizata. Sono state registrate, inoltre, mediante tecnica elettroantennografica (EAG), le risposte di L. cinnamomea a 13 composti volatili, identificati nello spazio di testa di diverse specie di Tuber, calcolando le curve dose-risposta (5 dosi, da 0,01 µg/µl a 100 µg/µl). I dati indicano che gli adulti del micofago sono in grado di percepire, con diversa intensità, la maggior parte dei composti saggiati, e che l’ampiezza della risposta è dipendente dalla dose somministrata.
The interactions plant–mycorrhiza–insect: the study model Quercus sp.–Tuber sp.–Leiodes cinnamomea (Panzer)
20-mar-2013
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi_Di Santo.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Dimensione 2.48 MB
Formato Adobe PDF
2.48 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/66408
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact