Fermo restando l’iter della tradizione romanistica nei concetti e nella terminologia utilizzata, il lavoro si sviluppa cercando di capire quanto di questa tradizione - strettamente legata ai valori di persona e di bene comune - sia rimasto nelle infinite modifiche legislative intervenute. L’indagine viene svolta attraverso la presentazione, nei tre capitoli in cui si articola l’elaborato, di tre corrispondenti scenari. Nel primo capitolo, dove lo scenario prospettato è quello storico-giuridico, dopo aver esposto i principi in tema di diritto del lavoro ed esaminato i rapporti di lavoro nel passato storico fino alla nascita dell’impresa moderna in relazione al concetto di persona, l’analisi si incentra sulle origini e sullo sviluppo delle categorie giuridiche di persona, di bene comune e di utilitarismo, che la tradizione romanistica ci ha trasmesso. Queste tre categorie logico-giuridiche rappresentano la linea di fondo dell’elaborato, gli itinera che ne hanno accompagnato lo svolgimento. È con esse che, nel secondo capitolo, si affronta lo studio delle innovazioni tecnologiche introdotte nel mondo del lavoro e della produzione economica (informatizzazione e robotizzazione del sistema produttivo e di mercato). Il nuovo scenario socio-culturale che si delinea assegna, dunque, un ruolo strategico all’elemento tecnologico in tutti i suoi aspetti. Le grandi trasformazioni avvenute, sia nella struttura sociale, per effetto dei mutamenti demografici e del cambiamento dei costumi, delle tradizioni e dei comportamenti, sia nel mondo del lavoro, per effetto dei flussi migratori e delle nuove tecnologie, hanno comportato il superamento di antichi concetti quali, ad esempio, quelli di forza-lavoro e di classe sociale, di marxiana memoria. Continuando nella trattazione, si pone l’accento sul sistema bancario (oggetto di studio del terzo capitolo), tracciando la sua storia nelle diverse epoche ed evidenziando che la sua funzione nel campo produttivo è stata tradita per effetto della nuova politica della deregolamentazione dei mercati voluta dal liberismo e dal neoliberismo, le cui conseguenze sono state devastanti nei mercati globali. Le banche, invero, non si sono più percepite come strumenti per erogare prestiti e mutui alle famiglie ed alle imprese, ma come organismi strutturati per ottimizzare i profitti, speculando su tutto e partecipando ad attività estremamente rischiose. L’analisi critica di tutti gli argomenti trattati porta alla conclusione, evidenziata nelle considerazioni generali, che i principi di bene comune e di utilitarismo, i quali presuppongono la generalità dei cittadini come loro fruitori, sono stati totalmente negletti e superati dal concetto di benessere che si fonda su indicatori quantitativi (crescita industriale, tasso di occupazione o di disoccupazione ed altri) piuttosto che su valori qualitativi. Si è verificata, in sostanza, una degenerazione dell’antico utilitarismo e del bene comune e con essi rischia di annullarsi anche il valore della persona. Ciò ha portato al dissolvimento della tradizionale politica economica e sociale al quale ha contribuito il sistema bancario che, con comportamenti altamente rischiosi, ha sottratto ricchezze immense al sistema produttivo. Il sistema bancario, affinché non sia funzionale soltanto alla propria sopravvivenza, deve recuperare pienamente le meritorie finalità originarie; per far ciò sarà necessario che ritorni sotto una vigilanza costante e concreta.

Persona e lavoro fra tradizione romanistica ed elaborazione di nuove metodologie nei rapporti lavoristici

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2015-05-15

Abstract

Fermo restando l’iter della tradizione romanistica nei concetti e nella terminologia utilizzata, il lavoro si sviluppa cercando di capire quanto di questa tradizione - strettamente legata ai valori di persona e di bene comune - sia rimasto nelle infinite modifiche legislative intervenute. L’indagine viene svolta attraverso la presentazione, nei tre capitoli in cui si articola l’elaborato, di tre corrispondenti scenari. Nel primo capitolo, dove lo scenario prospettato è quello storico-giuridico, dopo aver esposto i principi in tema di diritto del lavoro ed esaminato i rapporti di lavoro nel passato storico fino alla nascita dell’impresa moderna in relazione al concetto di persona, l’analisi si incentra sulle origini e sullo sviluppo delle categorie giuridiche di persona, di bene comune e di utilitarismo, che la tradizione romanistica ci ha trasmesso. Queste tre categorie logico-giuridiche rappresentano la linea di fondo dell’elaborato, gli itinera che ne hanno accompagnato lo svolgimento. È con esse che, nel secondo capitolo, si affronta lo studio delle innovazioni tecnologiche introdotte nel mondo del lavoro e della produzione economica (informatizzazione e robotizzazione del sistema produttivo e di mercato). Il nuovo scenario socio-culturale che si delinea assegna, dunque, un ruolo strategico all’elemento tecnologico in tutti i suoi aspetti. Le grandi trasformazioni avvenute, sia nella struttura sociale, per effetto dei mutamenti demografici e del cambiamento dei costumi, delle tradizioni e dei comportamenti, sia nel mondo del lavoro, per effetto dei flussi migratori e delle nuove tecnologie, hanno comportato il superamento di antichi concetti quali, ad esempio, quelli di forza-lavoro e di classe sociale, di marxiana memoria. Continuando nella trattazione, si pone l’accento sul sistema bancario (oggetto di studio del terzo capitolo), tracciando la sua storia nelle diverse epoche ed evidenziando che la sua funzione nel campo produttivo è stata tradita per effetto della nuova politica della deregolamentazione dei mercati voluta dal liberismo e dal neoliberismo, le cui conseguenze sono state devastanti nei mercati globali. Le banche, invero, non si sono più percepite come strumenti per erogare prestiti e mutui alle famiglie ed alle imprese, ma come organismi strutturati per ottimizzare i profitti, speculando su tutto e partecipando ad attività estremamente rischiose. L’analisi critica di tutti gli argomenti trattati porta alla conclusione, evidenziata nelle considerazioni generali, che i principi di bene comune e di utilitarismo, i quali presuppongono la generalità dei cittadini come loro fruitori, sono stati totalmente negletti e superati dal concetto di benessere che si fonda su indicatori quantitativi (crescita industriale, tasso di occupazione o di disoccupazione ed altri) piuttosto che su valori qualitativi. Si è verificata, in sostanza, una degenerazione dell’antico utilitarismo e del bene comune e con essi rischia di annullarsi anche il valore della persona. Ciò ha portato al dissolvimento della tradizionale politica economica e sociale al quale ha contribuito il sistema bancario che, con comportamenti altamente rischiosi, ha sottratto ricchezze immense al sistema produttivo. Il sistema bancario, affinché non sia funzionale soltanto alla propria sopravvivenza, deve recuperare pienamente le meritorie finalità originarie; per far ciò sarà necessario che ritorni sotto una vigilanza costante e concreta.
Person and work between roman tradition and elaboration of new methods in job reports
15-mag-2015
Volgarino, Annarita
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/66397
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