Il presente lavoro riguarda lo studio degli accrescimenti di cinque piantagioni di noce comune (Juglans regia L) in relazione alle caratteristiche stazionarie e alle varie ipotesi di consociazione che li caratterizzano, localizzate in varie località del centro-nord Italia, realizzati in varie epoche e con criteri progettuali differenti tra loro, e distinte in due tipologie di impianti: monociclici monobiettivo e policiclici multi-obiettivo. Per gli impianti monociclici, sono stati analizzati gli accrescimenti in diametro e altezza del noce per i singoli impianti, al sesto e tredicesimo anno di età, sulla base delle varie tesi, presenti all’interno di ogni singola piantagione, e in particolar modo alla percentuale e alle specie azotofissatrici consociate (Alnus cordata L, Elaeagnus umbellata T, Alnus Cordata L + Elaeagnus umbellata T). In seguito è stata effettuata una comparazione complessiva delle tre piantagione analizzate, con l’obiettivo di valutare l’effetto delle consociazioni e la loro interazione con le differenti condizioni stazionali. I risultati mostrano come, in condizioni di fertilità scarsa e media, l’effetto della consociazione ha effetti positivi sull’accrescimento del noce, se confrontato con quello in purezza, sia rispetto all’altezza che in termini di accrescimento diametrico. In terreni a media-bassa fertilità, l’effetto delle azotofissatrici sul noce si traduce in accrescimenti maggiori e in una migliore qualità delle piante, che quindi presentano una forma più slanciata e un fusto più dritto. In condizioni di fertilità elevata, l’effetto delle azotofissatrici sul noce risulta essere secondario. Anche per i policiclici è stata effettuata l’analisi per ogni singolo impianto, per valutarne lo sviluppo a scala locale. Si tratta di due impianti dove il noce è consociato con il pioppo ibrido I214, con specie ad elevata produttività (i.e. biomassa) e con alcune piante accessorie. In questi impianti, le piante di noce e pioppo presentano due disposizioni diverse dei filari: per fila singola uno, per fila binata l’altro. Non essendoci differenze particolari in termini di specie consociate e di condizione stazionarie, per il noce il confronto tra i differenti impianti ha riguardato il modulo di impianto (in file singole e binate), le distanze nella fila e la consociazione con le specie da biomassa (Short rotation coppice, SRC). I risultati mostrano come il noce a 8 metri consociato con SRC di nocciolo sia quello più sviluppato, rispetto a quello consociato con SRC di carpino nero. Essendo un impianto dove i prodotti attesi riguardano anche il pioppo e le specie da biomassa, è stata effettuata una analisi sintetica per descriverli. Il pioppo in fila singola registra i diametri maggiori, indipendentemente dalla distanza a cui è messo a dimora. Nelle biomasse si registra una maggiore produttività da parte del nocciolo nell’impianto in fila binata, anche se bisogna sottolineare la differente epoca di stima delle biomasse nelle due piantagioni.

L'evoluzione della coltivazione del noce comune (Juglans regia L.) in Italia. Dagli impianti puri ai policiclici

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2016-03-05

Abstract

Il presente lavoro riguarda lo studio degli accrescimenti di cinque piantagioni di noce comune (Juglans regia L) in relazione alle caratteristiche stazionarie e alle varie ipotesi di consociazione che li caratterizzano, localizzate in varie località del centro-nord Italia, realizzati in varie epoche e con criteri progettuali differenti tra loro, e distinte in due tipologie di impianti: monociclici monobiettivo e policiclici multi-obiettivo. Per gli impianti monociclici, sono stati analizzati gli accrescimenti in diametro e altezza del noce per i singoli impianti, al sesto e tredicesimo anno di età, sulla base delle varie tesi, presenti all’interno di ogni singola piantagione, e in particolar modo alla percentuale e alle specie azotofissatrici consociate (Alnus cordata L, Elaeagnus umbellata T, Alnus Cordata L + Elaeagnus umbellata T). In seguito è stata effettuata una comparazione complessiva delle tre piantagione analizzate, con l’obiettivo di valutare l’effetto delle consociazioni e la loro interazione con le differenti condizioni stazionali. I risultati mostrano come, in condizioni di fertilità scarsa e media, l’effetto della consociazione ha effetti positivi sull’accrescimento del noce, se confrontato con quello in purezza, sia rispetto all’altezza che in termini di accrescimento diametrico. In terreni a media-bassa fertilità, l’effetto delle azotofissatrici sul noce si traduce in accrescimenti maggiori e in una migliore qualità delle piante, che quindi presentano una forma più slanciata e un fusto più dritto. In condizioni di fertilità elevata, l’effetto delle azotofissatrici sul noce risulta essere secondario. Anche per i policiclici è stata effettuata l’analisi per ogni singolo impianto, per valutarne lo sviluppo a scala locale. Si tratta di due impianti dove il noce è consociato con il pioppo ibrido I214, con specie ad elevata produttività (i.e. biomassa) e con alcune piante accessorie. In questi impianti, le piante di noce e pioppo presentano due disposizioni diverse dei filari: per fila singola uno, per fila binata l’altro. Non essendoci differenze particolari in termini di specie consociate e di condizione stazionarie, per il noce il confronto tra i differenti impianti ha riguardato il modulo di impianto (in file singole e binate), le distanze nella fila e la consociazione con le specie da biomassa (Short rotation coppice, SRC). I risultati mostrano come il noce a 8 metri consociato con SRC di nocciolo sia quello più sviluppato, rispetto a quello consociato con SRC di carpino nero. Essendo un impianto dove i prodotti attesi riguardano anche il pioppo e le specie da biomassa, è stata effettuata una analisi sintetica per descriverli. Il pioppo in fila singola registra i diametri maggiori, indipendentemente dalla distanza a cui è messo a dimora. Nelle biomasse si registra una maggiore produttività da parte del nocciolo nell’impianto in fila binata, anche se bisogna sottolineare la differente epoca di stima delle biomasse nelle due piantagioni.
The evolution of the common walnut cultivation (Juglans regia L.) in Italy. By pure plantations to polycyclicals
5-mar-2016
Vitone, Angelo
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/66274
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