This paper deals with some theoretical and methodological issue in the interpretation of necropoleis with case-studies from Etruria to Campania. As a long lasting debate has shown, the interpretation of necropoleis can still be regarded as an essential field in archaeological research. Caution is called for, however, in every approach to the study of burial, which is a non-neutral, selective, segmenting, and partial practice, and, above all, one that is closely dependent on the mentalities and ideologies prevailing in communities, groups, social segments, and/or individuals in a given context at a given time. The importance of funerary evidence depends not so much on the circumstance that often – as in the case of the context discussed here, during the Iron Age it is the only or best preserved available evidence (in spite of important discoveries over the last few years we still know little about the main settlements of Etruria amd Campania in the Iron Age,), as from the fact that, when he or she studies a necropolis context, the archaeologist finds him or herself actively and personally involved a dynamic, polyvalent ritual context which can form an integral part of mentalities, political and religious cosmologies, ideologies, social strategies, technologies of power, identities, and of many other aspects presiding over the production of the social imaginary. Moving from these premises, my discourse will focus on specific contexts, that of the Orientalizing necropoleis of Etruria and of Pontecagnano (VIII-VII sec. BC), which have been the object of my ongoing study for many years.

Il saggio affronta alcune questioni teoriche e metodologiche di rilievo nel quadro internazionale in relazione alla lettura delle necropoli attraverso esempi tratti dalla ricerca archeologica in Etruria e in Campania. Come dimostra il lungo dibattito sull'interpretazione delle necropoli, questo campo di studi può ancora essere considerato essenziale per la ricerca archeologica. E' necessario, tuttavia affrontare questo campo di studi con le necessarie cautele, trattandosi di una pratica non neutrale, selettiva e parziale dipendente dalla mentalità e dalle ideologie prevalenti all'interno di una comunità, dei gruppi i sociali o di componenti segmentarie o individuali nell'ambito di un singolo contesto storico-sociale. L'importanza del dato funerario è connessa non soltanto alla circostanza che spesso-come nei casi discussi in questa sede- nell'Età del Ferro questa è l'unica evidenza disponibile, ma soprattutto al fatto che studiando una necropoli l'archeologo si trova attivamente coinvolto in un contesto rituale dinamico e polivalente che forma una parte integrale delle mentalità, delle cosmologie politiche e religiose , delle ideologie , delle strategie sociali, , delle tecnologie del potere e di molti altri aspetti che presiedono alla produzione dell'immaginario sociale. A partire da queste premesse, il discorso sarà incentrato su contesti specifici come l'Etruria e la Campania durante l'Età del Ferro (VIII-VII sec.a.C.) che sono parte dei miei studi ormai da molti anni.

Theoretical issues in the interpretation of necropoleis and case studies from Etruria to Campania

CUOZZO, Mariassunta
2016-01-01

Abstract

This paper deals with some theoretical and methodological issue in the interpretation of necropoleis with case-studies from Etruria to Campania. As a long lasting debate has shown, the interpretation of necropoleis can still be regarded as an essential field in archaeological research. Caution is called for, however, in every approach to the study of burial, which is a non-neutral, selective, segmenting, and partial practice, and, above all, one that is closely dependent on the mentalities and ideologies prevailing in communities, groups, social segments, and/or individuals in a given context at a given time. The importance of funerary evidence depends not so much on the circumstance that often – as in the case of the context discussed here, during the Iron Age it is the only or best preserved available evidence (in spite of important discoveries over the last few years we still know little about the main settlements of Etruria amd Campania in the Iron Age,), as from the fact that, when he or she studies a necropolis context, the archaeologist finds him or herself actively and personally involved a dynamic, polyvalent ritual context which can form an integral part of mentalities, political and religious cosmologies, ideologies, social strategies, technologies of power, identities, and of many other aspects presiding over the production of the social imaginary. Moving from these premises, my discourse will focus on specific contexts, that of the Orientalizing necropoleis of Etruria and of Pontecagnano (VIII-VII sec. BC), which have been the object of my ongoing study for many years.
2016
978-1-78570-184-9
Il saggio affronta alcune questioni teoriche e metodologiche di rilievo nel quadro internazionale in relazione alla lettura delle necropoli attraverso esempi tratti dalla ricerca archeologica in Etruria e in Campania. Come dimostra il lungo dibattito sull'interpretazione delle necropoli, questo campo di studi può ancora essere considerato essenziale per la ricerca archeologica. E' necessario, tuttavia affrontare questo campo di studi con le necessarie cautele, trattandosi di una pratica non neutrale, selettiva e parziale dipendente dalla mentalità e dalle ideologie prevalenti all'interno di una comunità, dei gruppi i sociali o di componenti segmentarie o individuali nell'ambito di un singolo contesto storico-sociale. L'importanza del dato funerario è connessa non soltanto alla circostanza che spesso-come nei casi discussi in questa sede- nell'Età del Ferro questa è l'unica evidenza disponibile, ma soprattutto al fatto che studiando una necropoli l'archeologo si trova attivamente coinvolto in un contesto rituale dinamico e polivalente che forma una parte integrale delle mentalità, delle cosmologie politiche e religiose , delle ideologie , delle strategie sociali, , delle tecnologie del potere e di molti altri aspetti che presiedono alla produzione dell'immaginario sociale. A partire da queste premesse, il discorso sarà incentrato su contesti specifici come l'Etruria e la Campania durante l'Età del Ferro (VIII-VII sec.a.C.) che sono parte dei miei studi ormai da molti anni.
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