La legislazione francese sul velo integrale alla prova del 'vivre ensemble'. Riflessioni sui più recenti orientamenti della Corte di Strasburgo in tema di manifestazione pubblica dell'appartenenza religiosa

With the S.A.S. judgment vs France, done on July 1st 2014, the Strasbourg European Court decided that the French law of 11 October 2010 n. 1192, which provides for the prohibition of wearing any suit or garment concealing the facial features, is not intended to be in violation of the European Convention on Human Rights. The ruling is particularly significant because of the topicality of such issues as the security, the gender equality, the neutrality of public space and the dignity of the person, set to justify the prohibition of the burqa. These themes are recalled from France, in the present case and in the most recent events, in defense of its law, but they have been subject to censorship by the European Court, expressed in favor of the new topic of 'living together', which would justify the adoption of measures to protect the preservation of peaceful community life.

Con la sentenza S.A.S. contro Francia del 1° luglio 2014, la Corte Europea di Strasburgo ha deciso che la legge francese dell’11 ottobre 2010 n. 1192, la quale prevede il divieto di indossare qualsiasi vestito o capo di abbigliamento occultante i tratti del volto, non è da intendersi in violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. La sentenza è particolarmente significativa a causa dell’attualità dei temi della sicurezza, dell’uguaglianza di genere, della neutralità dello spazio pubblico e della dignità della persona, posti a giustificazione della proibizione del burqa. Tali temi vengono richiamati dalla Francia, nel caso di specie e nelle vicende più recenti, a difesa della propria legge, ma sono stati oggetto della censura della Corte Europea, espressasi a favore del nuovo argomento del ‘vivere insieme’, che giustificherebbe l’adozione di provvedimenti a tutela della conservazione della pacifica convivenza comunitaria.