Nell’ultimo secolo, i segni monumentali ed epigrafici che indicano la presenza dei Traci al di fuori della loro terra d’origine sono stati ripetutamente oggetto d’indagine. Con riferimento alla città di Roma, gli studiosi ne hanno cercato le tracce tra la popolazione servile, tra gli ostaggi e il personale al servizio della casa imperiale, tra i soldati della guarnigione urbana. Ancora poco indagati restano tuttavia alcuni aspetti legati alle forme d’integrazione dei Traci nel tessuto e nella società urbana ; mentre la loro religione è stata analizzata insieme a quella degli altri soldati, senza ricevere un’attenzione specifica. La base d’indagine a disposizione è costituita, quasi esclusivamente, da testimonianze epigrafiche e archeologiche ; fonti parziali dunque, anche se numericamente non irrilevanti. E proprio la presenza, cospicua e significativa, dei Traci nelle truppe urbane ci è sembrata meritevole di essere ancora una volta considerata. Il nostro obiettivo, in questa sede, è quello di dare evidenza, in primo luogo, al modo specifico trace di « dare un nome » alle divinità, inserendoci dunque in un dibattito particolarmente attuale presso la comunità scientifica ; e, in secondo luogo, alla forma individuata, da una percentuale non insignificante della popolazione militare, come la più efficace per manifestare il proprio atteggiamento religioso e un’appartenenza (alla propria comunità, al corpo militare o a entrambi). Il modo di nominare gli dèi epicori a Roma da parte dei soldati di origine trace è un’opera di « traduzione » sotto molteplici punti di vista. Si evidenziano infatti più sequenze di mediazione delle informazioni, che rimandano a livelli differenti di significato.

Divinità provinciali nel cuore dell'Impero. Le dediche dei militari traci nella Roma imperiale

RICCI, Cecilia
2014-01-01

Abstract

Nell’ultimo secolo, i segni monumentali ed epigrafici che indicano la presenza dei Traci al di fuori della loro terra d’origine sono stati ripetutamente oggetto d’indagine. Con riferimento alla città di Roma, gli studiosi ne hanno cercato le tracce tra la popolazione servile, tra gli ostaggi e il personale al servizio della casa imperiale, tra i soldati della guarnigione urbana. Ancora poco indagati restano tuttavia alcuni aspetti legati alle forme d’integrazione dei Traci nel tessuto e nella società urbana ; mentre la loro religione è stata analizzata insieme a quella degli altri soldati, senza ricevere un’attenzione specifica. La base d’indagine a disposizione è costituita, quasi esclusivamente, da testimonianze epigrafiche e archeologiche ; fonti parziali dunque, anche se numericamente non irrilevanti. E proprio la presenza, cospicua e significativa, dei Traci nelle truppe urbane ci è sembrata meritevole di essere ancora una volta considerata. Il nostro obiettivo, in questa sede, è quello di dare evidenza, in primo luogo, al modo specifico trace di « dare un nome » alle divinità, inserendoci dunque in un dibattito particolarmente attuale presso la comunità scientifica ; e, in secondo luogo, alla forma individuata, da una percentuale non insignificante della popolazione militare, come la più efficace per manifestare il proprio atteggiamento religioso e un’appartenenza (alla propria comunità, al corpo militare o a entrambi). Il modo di nominare gli dèi epicori a Roma da parte dei soldati di origine trace è un’opera di « traduzione » sotto molteplici punti di vista. Si evidenziano infatti più sequenze di mediazione delle informazioni, che rimandano a livelli differenti di significato.
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