Il lavoro analizza il ruolo assunto dal principio di proporzionalità nella disciplina della garanzia ipotecaria, suggerendo spunti utili a chiarire anche il problema piú generale del rapporto tra debito e garanzie. L’A. mette in luce il sostrato assiologico del principio che si manifesta nel necessario bilanciamento dell’interesse del debitore a non subire un sacrificio “oltre il necessario” e quello, opposto, del creditore a essere adeguatamente garantito. Il principio, prima di assurgere a rango costituzionale, ha orientato il legislatore del 1942 nella definizione delle regole del c.c. sull’iscrizione e sulla riduzione dell’ipoteca, ove è contemplato un bilanciamento sia nella fase della costituzione della garanzia, con le prescrizioni relative alla riduzione, sia in quella esecutiva, con le disposizioni relative alla c.d. «riduzione impropria». La sua valenza come principio generale lo rende applicabile non solo come strumento ermeneutico, ma anche nella sua capacità precettiva, quale massimizzazione dei valori a esso sottostanti, rendendo possibili dei rimedi di riduzione ad equità nei casi di concessione volontaria della garanzia.

Principio di proporzionalità e garanzia ipotecaria

GIOVA, Stefania
2012-01-01

Abstract

Il lavoro analizza il ruolo assunto dal principio di proporzionalità nella disciplina della garanzia ipotecaria, suggerendo spunti utili a chiarire anche il problema piú generale del rapporto tra debito e garanzie. L’A. mette in luce il sostrato assiologico del principio che si manifesta nel necessario bilanciamento dell’interesse del debitore a non subire un sacrificio “oltre il necessario” e quello, opposto, del creditore a essere adeguatamente garantito. Il principio, prima di assurgere a rango costituzionale, ha orientato il legislatore del 1942 nella definizione delle regole del c.c. sull’iscrizione e sulla riduzione dell’ipoteca, ove è contemplato un bilanciamento sia nella fase della costituzione della garanzia, con le prescrizioni relative alla riduzione, sia in quella esecutiva, con le disposizioni relative alla c.d. «riduzione impropria». La sua valenza come principio generale lo rende applicabile non solo come strumento ermeneutico, ma anche nella sua capacità precettiva, quale massimizzazione dei valori a esso sottostanti, rendendo possibili dei rimedi di riduzione ad equità nei casi di concessione volontaria della garanzia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/4545
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