L’aspirazione, da molti condivisa alla costruzione di una scienza penale integrata richiede alla dottrina sia sostanzialistica che processualistica un più compiuto sforzo teso al superamento degli steccati disciplinari, per valorizzare l’evidente reticolo di comunicazioni esistente tra le diverse (ma unitarie) componenti del sistema penale. In particolare, la costante dinamica di reciproca interazione tra diritto penale sostanziale e processo penale esprime una unità sistematica indispensabile per la corretta comprensione dei dati normativi che la compongono e, soprattutto, dei meccanismi reali che presiedono alla loro applicazione. L’adozione di una metodologia di analisi integrata del diritto penale e delle regole processuali che sono chiamate a darvi attuazione, rifuggendo da malintese ricostruzioni di tipo esclusivamente strumentale, consente di aprire orizzonti inattesi ed in buona misura ancora inesplorati. Se la dommatica penalistica vuole davvero svolgere il suo essenziale ruolo di elaborare categorie utili a dare ordine e razionalità al materiale reale che entra nell’area di rilevanza del diritto penale, deve prendere atto che questo ingresso avviene e nono può che avvenire attraverso il processo. Compito ineludibile della teoria generale del reato è dunque quello di produrre elaborazioni concettuali in grado di esser declinate nelle specifiche forme che il processo assume nell’ordinamento positivo. Se dunque il diritto penale sostanziale deve ‘fisicamente’ passare attraverso le regole dettate dalla procedura penale per assumere un contenuto ‘reale’, è evidente che questa interazione necessaria non può in nessun caso essere estranea al risultato che deriva dall’applicazione delle categorie di teoria generale del reato nella costruzione dei modelli (e degli esiti) della responsabilità penale.

La teoria generale del reato alla prova del processo. Spunti per una ricostruzione integrata del sistema penale

FIORE, Stefano
2007-01-01

Abstract

L’aspirazione, da molti condivisa alla costruzione di una scienza penale integrata richiede alla dottrina sia sostanzialistica che processualistica un più compiuto sforzo teso al superamento degli steccati disciplinari, per valorizzare l’evidente reticolo di comunicazioni esistente tra le diverse (ma unitarie) componenti del sistema penale. In particolare, la costante dinamica di reciproca interazione tra diritto penale sostanziale e processo penale esprime una unità sistematica indispensabile per la corretta comprensione dei dati normativi che la compongono e, soprattutto, dei meccanismi reali che presiedono alla loro applicazione. L’adozione di una metodologia di analisi integrata del diritto penale e delle regole processuali che sono chiamate a darvi attuazione, rifuggendo da malintese ricostruzioni di tipo esclusivamente strumentale, consente di aprire orizzonti inattesi ed in buona misura ancora inesplorati. Se la dommatica penalistica vuole davvero svolgere il suo essenziale ruolo di elaborare categorie utili a dare ordine e razionalità al materiale reale che entra nell’area di rilevanza del diritto penale, deve prendere atto che questo ingresso avviene e nono può che avvenire attraverso il processo. Compito ineludibile della teoria generale del reato è dunque quello di produrre elaborazioni concettuali in grado di esser declinate nelle specifiche forme che il processo assume nell’ordinamento positivo. Se dunque il diritto penale sostanziale deve ‘fisicamente’ passare attraverso le regole dettate dalla procedura penale per assumere un contenuto ‘reale’, è evidente che questa interazione necessaria non può in nessun caso essere estranea al risultato che deriva dall’applicazione delle categorie di teoria generale del reato nella costruzione dei modelli (e degli esiti) della responsabilità penale.
2007
978-88-495-1531-2
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