The survey shows an extraordinary increase in expenditure on parliamentary staff in the budgets of parties and institutions over the last three years. The phenomenon is serious if we take into account that they carry out tasks that are essential to the dynamics of democratic representation ("fuses" of the system), for which they are paid with public money: Parliament, unlike other countries (such as France, Germany, Spain and England), not only has no knowledge of the number, but is even extraneous to the legal relationship and therefore, lacks powers of verification and sanction. Even in the case of parliamentary groups and political foundations, there is a lack of transparent funding and reporting mechanisms. Only a minority of them have a contract, and the use of project-based and coordinated and continuous collaborations (co.co.co. and co.co.pro.) is widespread and systematic for a working relationship carried out mainly under conditions of subordination. This is the alarming fact of the opacity and abuse of legal forms by a legislator in perpetual conflict of interest. Parliamentarians and professional politicians, the main and exclusive beneficiaries of these collaborations, have no legal or economic constraints or any effective incentive to contain the scale of the growth of the phenomenon. Citizens are denied any kind of information, quantification and control. Given the huge supply of young people, the collaborators, who are already in a weak negotiating position, are paid less than their European colleagues, move within the political arena in invisible hierarchies and are increasingly exposed to abuse, embezzlement and patronage.

L’indagine evidenzia uno straordinario aumento della spesa per i collaboratori parlamentari nei bilanci di partiti e istituzioni nell’ultimo triennio. Il fenomeno è grave se si tiene conto che essi svolgono compiti essenziali alle dinamiche della rappresentanza democratica (“fusibili” del sistema), per cui sono retribuiti con denaro pubblico: il Parlamento, a differenza di altri Paesi (come Francia, Germania, Spagna e Inghilterra), non soltanto non ha contezza del numero, ma è addirittura estraneo al rapporto giuridico e dunque, sprovvisto di poteri di verifica e sanzione. Anche nei casi dei gruppi parlamentari e delle fondazioni politiche mancano meccanismi di finanziamento e di rendiconto trasparenti. Soltanto una quota minoritaria ha un contratto ed è diffuso e sistematico l’impiego delle forme di collaborazione a progetto e coordinata e continuativa (co.co.co. e co.co.pro.) per un rapporto di lavoro svolto prevalentemente in condizioni di subordinazione. Si tratta del dato allarmante dell’opacità e dell’abuso di forme giuridiche da parte di un legislatore in perenne conflitto di interesse. I parlamentari e i politici di professione, principali ed esclusivi beneficiari delle collaborazioni, non hanno, infatti, vincoli giuridici o economici né alcun efficace incentivo a contenere le dimensioni della crescita del fenomeno. Ai cittadini è negato qualsiasi tipo di informazione, quantificazione e controllo. Data l’enorme offerta di lavoro giovanile, i collaboratori, già in posizione di debolezza negoziale, sono retribuiti meno dei colleghi europei, si muovono all’interno della piazza politica suddivisi in gerarchie invisibili e risultano sempre più spesso esposti ad abusi, malversazioni e pratiche di patronage.

I collaboratori dei parlamentari. Il personale "addetto" alla politica.

CAROLI CASAVOLA, Hilde
2014-01-01

Abstract

The survey shows an extraordinary increase in expenditure on parliamentary staff in the budgets of parties and institutions over the last three years. The phenomenon is serious if we take into account that they carry out tasks that are essential to the dynamics of democratic representation ("fuses" of the system), for which they are paid with public money: Parliament, unlike other countries (such as France, Germany, Spain and England), not only has no knowledge of the number, but is even extraneous to the legal relationship and therefore, lacks powers of verification and sanction. Even in the case of parliamentary groups and political foundations, there is a lack of transparent funding and reporting mechanisms. Only a minority of them have a contract, and the use of project-based and coordinated and continuous collaborations (co.co.co. and co.co.pro.) is widespread and systematic for a working relationship carried out mainly under conditions of subordination. This is the alarming fact of the opacity and abuse of legal forms by a legislator in perpetual conflict of interest. Parliamentarians and professional politicians, the main and exclusive beneficiaries of these collaborations, have no legal or economic constraints or any effective incentive to contain the scale of the growth of the phenomenon. Citizens are denied any kind of information, quantification and control. Given the huge supply of young people, the collaborators, who are already in a weak negotiating position, are paid less than their European colleagues, move within the political arena in invisible hierarchies and are increasingly exposed to abuse, embezzlement and patronage.
2014
9788863426625
L’indagine evidenzia uno straordinario aumento della spesa per i collaboratori parlamentari nei bilanci di partiti e istituzioni nell’ultimo triennio. Il fenomeno è grave se si tiene conto che essi svolgono compiti essenziali alle dinamiche della rappresentanza democratica (“fusibili” del sistema), per cui sono retribuiti con denaro pubblico: il Parlamento, a differenza di altri Paesi (come Francia, Germania, Spagna e Inghilterra), non soltanto non ha contezza del numero, ma è addirittura estraneo al rapporto giuridico e dunque, sprovvisto di poteri di verifica e sanzione. Anche nei casi dei gruppi parlamentari e delle fondazioni politiche mancano meccanismi di finanziamento e di rendiconto trasparenti. Soltanto una quota minoritaria ha un contratto ed è diffuso e sistematico l’impiego delle forme di collaborazione a progetto e coordinata e continuativa (co.co.co. e co.co.pro.) per un rapporto di lavoro svolto prevalentemente in condizioni di subordinazione. Si tratta del dato allarmante dell’opacità e dell’abuso di forme giuridiche da parte di un legislatore in perenne conflitto di interesse. I parlamentari e i politici di professione, principali ed esclusivi beneficiari delle collaborazioni, non hanno, infatti, vincoli giuridici o economici né alcun efficace incentivo a contenere le dimensioni della crescita del fenomeno. Ai cittadini è negato qualsiasi tipo di informazione, quantificazione e controllo. Data l’enorme offerta di lavoro giovanile, i collaboratori, già in posizione di debolezza negoziale, sono retribuiti meno dei colleghi europei, si muovono all’interno della piazza politica suddivisi in gerarchie invisibili e risultano sempre più spesso esposti ad abusi, malversazioni e pratiche di patronage.
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