La verticillosi, causata dal Verticillium dahliae Kleb., è tra le più gravi e diffuse malattie dell’olivo e di altre importanti piante coltivate. Il patogeno è in grado di permanere per molti anni nei suoli contaminati mediante le sue strutture di resistenza microscleroziali. La lotta con mezzi chimici presenta problemi tecnici ed eco-tossicologici ed è pertanto necessario individuare misure preventive ed eco-compatibili già a partire dal vivaio. Per l’allevamento delle piante, substrati di crescita alternativi a base di biomasse compostate o condizionate si stanno studiando non solo per le loro proprietà ammendanti e fertilizzanti ma anche per l’attività repressiva nei confronti di fitopatogeni. Nell’ambito del progetto OLVIVA, al fine di mettere a punto nuovi metodi per la gestione ecocompatibile del vivaio, specifiche indagini sono state svolte per individuare nuovi substrati in grado di ridurre il potenziale di inoculo di V. dahliae nella rizosfera di giovani piante di olivo. Tra le matrici saggiate, due ammendanti organici, denominati OMWM1 e OMWM2 (OMWM= Olive Mill Wastes Mixture), principalmente composti da reflui oleari sottoposti a processi di compostaggio o di condizionamento, hanno mostrato una più elevata attività inibitoriorepressiva in vitro nei confronti di V. dahliae e di altri patogeni ad habitat terricolo. Indagini di caratterizzazione microbiologica, fisico-chimica e di fitotossicità hanno evidenziato le positive caratteristiche agronomiche delle matrici OMWM1 e OMWM2. In merito ai meccanismi d’azione, l’attività repressività sembra dipendere dall’abbondante microflora antagonista di cui le matrici OMWM1 e OMWM2 risultano essere ricche. Prove di repressività contro V. dahliae sono state condotte per 2 anni consecutivi sia in camera termoclimatica sia in un vivaio olivicolo commerciale. Nelle prove, le due matrici sperimentali OMWM1 e OMWM2, da sole o arricchite con batteri antagonisti (Bacillus amyloliquefaciens, ceppo BO7 e Burkholderia cepacia, ceppo BTd1) precedentemente selezionati da terreni repressivi, sono state miscelate in proporzione del 15% (v/v) con “Sonnoli”, substrato standard comunemente utilizzato nel vivaismo olivicolo in Italia. Tutte le miscele sono state poi artificialmente contaminate con un’elevata densità di microsclerozi (MS) di V. dahliae, invasate e incubate in camera termoclimatica per 60gg, oppure trapiantate con giovani piante di olivo e mantenute in vivaio per almeno un anno. In prove di monitoraggio “Blind Trial”, la dinamica dei microsclerozi nella rizosfera è stata periodicamente quantificata sia con substrato semi-selettivo (STP: Soil Tergitol Pectate) sia mediante Real-Time PCR. I risultati hanno evidenziato che l’aggiunta delle nuove matrici organiche al substrato standard è in grado di ridurre significativamente la densità dei microsclerozi del patogeno. Inoltre, l’arricchimento con gli agenti di biocontrollo batterici BO7 o BTd1 ha fornito ulteriori incrementi di repressività. Nell’insieme, le nuove matrici organiche repressive non interferiscono con la normale crescita della pianta e sono potenzialmente idonee ad essere utilizzate in vivaio, in aggiunta ad un substrato standard, per l’allevamento di giovani piante di olivo e per la prevenzione degli attacchi di V. dahliae.

Indagini sulla repressività di matrici di allevamento arricchite con ammendanti organici e agenti di biocontrollo per la prevenzione delle infezioni da Verticillium dahliae in piante di olivo in vivaio

LIMA, Giuseppe;DE CURTIS, Filippo;
2011-01-01

Abstract

La verticillosi, causata dal Verticillium dahliae Kleb., è tra le più gravi e diffuse malattie dell’olivo e di altre importanti piante coltivate. Il patogeno è in grado di permanere per molti anni nei suoli contaminati mediante le sue strutture di resistenza microscleroziali. La lotta con mezzi chimici presenta problemi tecnici ed eco-tossicologici ed è pertanto necessario individuare misure preventive ed eco-compatibili già a partire dal vivaio. Per l’allevamento delle piante, substrati di crescita alternativi a base di biomasse compostate o condizionate si stanno studiando non solo per le loro proprietà ammendanti e fertilizzanti ma anche per l’attività repressiva nei confronti di fitopatogeni. Nell’ambito del progetto OLVIVA, al fine di mettere a punto nuovi metodi per la gestione ecocompatibile del vivaio, specifiche indagini sono state svolte per individuare nuovi substrati in grado di ridurre il potenziale di inoculo di V. dahliae nella rizosfera di giovani piante di olivo. Tra le matrici saggiate, due ammendanti organici, denominati OMWM1 e OMWM2 (OMWM= Olive Mill Wastes Mixture), principalmente composti da reflui oleari sottoposti a processi di compostaggio o di condizionamento, hanno mostrato una più elevata attività inibitoriorepressiva in vitro nei confronti di V. dahliae e di altri patogeni ad habitat terricolo. Indagini di caratterizzazione microbiologica, fisico-chimica e di fitotossicità hanno evidenziato le positive caratteristiche agronomiche delle matrici OMWM1 e OMWM2. In merito ai meccanismi d’azione, l’attività repressività sembra dipendere dall’abbondante microflora antagonista di cui le matrici OMWM1 e OMWM2 risultano essere ricche. Prove di repressività contro V. dahliae sono state condotte per 2 anni consecutivi sia in camera termoclimatica sia in un vivaio olivicolo commerciale. Nelle prove, le due matrici sperimentali OMWM1 e OMWM2, da sole o arricchite con batteri antagonisti (Bacillus amyloliquefaciens, ceppo BO7 e Burkholderia cepacia, ceppo BTd1) precedentemente selezionati da terreni repressivi, sono state miscelate in proporzione del 15% (v/v) con “Sonnoli”, substrato standard comunemente utilizzato nel vivaismo olivicolo in Italia. Tutte le miscele sono state poi artificialmente contaminate con un’elevata densità di microsclerozi (MS) di V. dahliae, invasate e incubate in camera termoclimatica per 60gg, oppure trapiantate con giovani piante di olivo e mantenute in vivaio per almeno un anno. In prove di monitoraggio “Blind Trial”, la dinamica dei microsclerozi nella rizosfera è stata periodicamente quantificata sia con substrato semi-selettivo (STP: Soil Tergitol Pectate) sia mediante Real-Time PCR. I risultati hanno evidenziato che l’aggiunta delle nuove matrici organiche al substrato standard è in grado di ridurre significativamente la densità dei microsclerozi del patogeno. Inoltre, l’arricchimento con gli agenti di biocontrollo batterici BO7 o BTd1 ha fornito ulteriori incrementi di repressività. Nell’insieme, le nuove matrici organiche repressive non interferiscono con la normale crescita della pianta e sono potenzialmente idonee ad essere utilizzate in vivaio, in aggiunta ad un substrato standard, per l’allevamento di giovani piante di olivo e per la prevenzione degli attacchi di V. dahliae.
2011
978-88-88793-95-5
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/18059
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