La scelta di riservare al giudice penale un potere discrezionale, si lega all'esigenza di conciliare la prevsione normativa del fatto tipico, nel suo carattere di generalità e astrattezza, con l'episodio realmente accaduto che si pone in un rapporto particolare, se non irripetibile, col sistema dei valori sui quali si fonda l'ordinamento giuridico. La fisionomia della questione si risolve nella possibilità di tradurre in una formula equilibrata il confronto tra funzioni garantistiche, ambiti di espansione e di contrazione della coercizione penale. Nella definizione dei contorni della tematica giocano una funcione centrale qustioni attinenti alle tecniche di redazione delle fattispecie, all'interpretazione e all'applicazione della legge del sistema delle pene e dei loro surrogati, alla puntiforme presenza di ipotesi di 'non' o di 'minore' punibilità; corollari, tutti, del necessario ricorso a strumenti di difesa sociale, dell'effettività della coercizione penale e dei valori incarnati nel concetto di tutela della libertà del cittadino. Garanzie individuali ed efficienza del controllo sono i termini di un binomio che difficilmente riesce a trovare una soluzione di sintesi; tuttavia essi rappresentano le linee di riferimento cui deve essere informato il controllo penale; l'implicazione di politica criminale è rappresentata dall'adozione di strategie di controllo di fatti socialmente dannosi che, nel rispetto delle prerogative di libertà e di dignità della persona, risulti ispirata, contestualmente, a criteri di razionalità e di effettività.

I confini mobili della discrezionalità penale

ABBAGNANO TRIONE, Andrea
2008-01-01

Abstract

La scelta di riservare al giudice penale un potere discrezionale, si lega all'esigenza di conciliare la prevsione normativa del fatto tipico, nel suo carattere di generalità e astrattezza, con l'episodio realmente accaduto che si pone in un rapporto particolare, se non irripetibile, col sistema dei valori sui quali si fonda l'ordinamento giuridico. La fisionomia della questione si risolve nella possibilità di tradurre in una formula equilibrata il confronto tra funzioni garantistiche, ambiti di espansione e di contrazione della coercizione penale. Nella definizione dei contorni della tematica giocano una funcione centrale qustioni attinenti alle tecniche di redazione delle fattispecie, all'interpretazione e all'applicazione della legge del sistema delle pene e dei loro surrogati, alla puntiforme presenza di ipotesi di 'non' o di 'minore' punibilità; corollari, tutti, del necessario ricorso a strumenti di difesa sociale, dell'effettività della coercizione penale e dei valori incarnati nel concetto di tutela della libertà del cittadino. Garanzie individuali ed efficienza del controllo sono i termini di un binomio che difficilmente riesce a trovare una soluzione di sintesi; tuttavia essi rappresentano le linee di riferimento cui deve essere informato il controllo penale; l'implicazione di politica criminale è rappresentata dall'adozione di strategie di controllo di fatti socialmente dannosi che, nel rispetto delle prerogative di libertà e di dignità della persona, risulti ispirata, contestualmente, a criteri di razionalità e di effettività.
2008
9788849516975
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