Contro la diffusa tendenza a considerare la propria civiltà oggettivamente supe-riore alle altre e contro l’opposta convinzione che le culture siano tutte uguali, in quanto “mondi incommensurabili” tra i quali non vi sarebbe possibilità di con-fronto critico ma semmai il rischio di scontro, questo volume propone una serrata difesa epistemologica ed ermeneutica del dialogo tra individui appartenenti a cul-ture e religioni diverse. Esplorando le ragioni filosofiche del dialogo e proponendo strumenti metodologici che permettono di comprendere anche quelle che sem-brano le più assurde ragioni altrui, questo lavoro vuole dimostrare come il dialo-go, a prescindere dalle differenze culturali tra gli interlocutori, sia sempre in linea di principio possibile e rappresenti un insostituibile dispositivo per incrementare la capacità di problem solving. L’autore delinea l’identikit di un homo dialogicus epistemologicamente conscio che nessun valore può essere dimostrato assoluto e che interpreta il politically correct, non con sospensione del giudizio su chi consi-dera diverso, ma come libero esercizio della discussione critica. Consapevole che quella del dialogo è una scelta di vita che meglio connota lo status viatoris del singolo, l’homo dialogicus rifiuta la critica ad hominem e intende trasformare le differenze in opportunità, vedendo nell’apertura a ciò che è “altro” una straordi-naria opportunità per ampliare il proprio orizzonte culturale, per conoscere me-glio se stesso e il proprio mondo, nonché per produrre e far circolare la più eleva-ta quantità di conoscenza possibile per la soluzione dei problemi comuni.

Epistemologia del dialogo. Per una difesa filosofica del confronto paifico tra culture

DI NUOSCIO, Vincenzo
2011-01-01

Abstract

Contro la diffusa tendenza a considerare la propria civiltà oggettivamente supe-riore alle altre e contro l’opposta convinzione che le culture siano tutte uguali, in quanto “mondi incommensurabili” tra i quali non vi sarebbe possibilità di con-fronto critico ma semmai il rischio di scontro, questo volume propone una serrata difesa epistemologica ed ermeneutica del dialogo tra individui appartenenti a cul-ture e religioni diverse. Esplorando le ragioni filosofiche del dialogo e proponendo strumenti metodologici che permettono di comprendere anche quelle che sem-brano le più assurde ragioni altrui, questo lavoro vuole dimostrare come il dialo-go, a prescindere dalle differenze culturali tra gli interlocutori, sia sempre in linea di principio possibile e rappresenti un insostituibile dispositivo per incrementare la capacità di problem solving. L’autore delinea l’identikit di un homo dialogicus epistemologicamente conscio che nessun valore può essere dimostrato assoluto e che interpreta il politically correct, non con sospensione del giudizio su chi consi-dera diverso, ma come libero esercizio della discussione critica. Consapevole che quella del dialogo è una scelta di vita che meglio connota lo status viatoris del singolo, l’homo dialogicus rifiuta la critica ad hominem e intende trasformare le differenze in opportunità, vedendo nell’apertura a ciò che è “altro” una straordi-naria opportunità per ampliare il proprio orizzonte culturale, per conoscere me-glio se stesso e il proprio mondo, nonché per produrre e far circolare la più eleva-ta quantità di conoscenza possibile per la soluzione dei problemi comuni.
2011
978-88-430-6067-2
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/17586
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact